Santarcangelo, che sorpresa

Santarcangelo, che sorpresa.
Saranno anche verdetti parziali, 7 giornate non hanno la forza di una sentenza ma sono più di semplici spunti i temi proposti da un campionato bello avvincente. L'oscar di Romagna va al Santarcangelo che per la prima volta nella sua storia si colloca, ma sarebbe meglio dire fa irruzione, nel calcio professionistico. Neopromossa nel ritmo solo in casa dove sono arrivati tre punti, è lontano dal Mazzola che la squadra di Beppe Angelini diventa schiacciasassi. Tre vittorie e un pareggio e terzo posto in classifica seppure in coabitazione con l'ambizioso Cuneo e l'altra sorpresa.
Che è il Bellaria giovane e razionale creatura di Nicola Campedelli che paradossalmente non ha ancora giocato in casa. Prima a Serravalle, poi al Manuzzi i biancazzurri hanno trovato una continuità importante solo parzialmente dalle due sconfitte in trasferta. Lontano da chi sogna, appena sopra chi soffre, c'è il San Marino che pure si presentava come la più ambiziosa del lotto. All'Olimpico la squadra produce e raccoglie, ma in giro per l'Italia si fa timida e impacciata. Perde sempre, fa incavolare Petrone e rischia di perdere contatto definitivamente con i programmi di mezza estate.

Roberto Chiesa

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