1'42”24, è questo il tempo che sancisce il ritorno tra le grandi dello sci di Elena Fanchini: negli Stati Uniti, sulle piste di Beaver Creek in Colorado. L'azzurra chiude il podio, tornata a calcarlo dopo ben otto anni di attesa. Allora fu oro, fu vittoria, fu a Lake Louise nel 2005. L'allenamento “fino alla nausea” a cui Elena si è sottoposta durante l'estate sta dando i suoi frutti.
Le connazionali non fanno altrettanto bene: Sofia Goggia e Francesca Marsaglia, che avevano fatto registrare i migliori tempi azzurri, non hanno sfondato il muro del ventisettesimo posto. Merighetti e Nadia Fanchini rispettivamente alla piazza ventidue e venticinque. La migliore alle spalle della 28enne bresciana è la Stuffer, tredicesima. Fuori dai blocchi, contro pronostico, è scattata Elena. Ed ha fatto meglio non solo delle compagne, ma di quasi tutte. A parte due, chiaramente. Un podio che premia la sua ostinazione, dopo la rottura del legamento del ginocchio nel 2008 - quando aveva solo ventitré anni.
Vincere sarebbe stato umanamente troppo, non pronosticabile, irrealizzabile. E così è stato. Fuori ancora la Vonn, dopo l'ennesimo infortunio, a giocarsi la vittoria erano Lara Gut e la regina dell'anno scorso e donna dei record in Coppa del Mondo, Tina Maze. A mettere le mani sulla discesa statunitense, dopo il successo all'esordio nello slalom, è ancora la Gut, che stravince davanti a Tina Weirather di quasi mezzo secondo; distanza doppia per Elena Fanchini.
Per l'azzurra la soddisfazione è ancora maggiore, considerando che è riuscita a mettersi dietro sciatrici come Fenniger, Riesch e Maze.
L'abbiamo nominata, apriamo una parentesi Vonn: su Twitter ha già annunciato di essere tornata ad allenarsi in Super-G, e le sensazioni sono buone. Talmente tanto che ipotizza di poter tornare a gareggiare già tra sette giorni a Lake Louise, in Canada. Proprio là dove Elena Fanchini vinse nel 2005, l'ultimo podio prima di questo weekend. Chissà che il cerchio delle “infortunate” non si chiuda proprio là, dove Lindsey Vonn va a caccia del suo nono successo sulla pista canadese.
Già in pista a Lake Louise gli uomini: miglior tempo nella seconda crono della discesa libera per Svindal, davanti a Streitenberg. Terzo l'eterno Bode Miller, a meno di mezzo secondo dal norvegese. Si ferma a ridosso del podio la velocità azzurra: quarto Paris, a dodici centesimi dal podio. Fill sesto e nono Marsaglia, con Hell al decimo posto davanti ad Innerhofer, tutti in meno di un secondo da Svindal.
LP
Le connazionali non fanno altrettanto bene: Sofia Goggia e Francesca Marsaglia, che avevano fatto registrare i migliori tempi azzurri, non hanno sfondato il muro del ventisettesimo posto. Merighetti e Nadia Fanchini rispettivamente alla piazza ventidue e venticinque. La migliore alle spalle della 28enne bresciana è la Stuffer, tredicesima. Fuori dai blocchi, contro pronostico, è scattata Elena. Ed ha fatto meglio non solo delle compagne, ma di quasi tutte. A parte due, chiaramente. Un podio che premia la sua ostinazione, dopo la rottura del legamento del ginocchio nel 2008 - quando aveva solo ventitré anni.
Vincere sarebbe stato umanamente troppo, non pronosticabile, irrealizzabile. E così è stato. Fuori ancora la Vonn, dopo l'ennesimo infortunio, a giocarsi la vittoria erano Lara Gut e la regina dell'anno scorso e donna dei record in Coppa del Mondo, Tina Maze. A mettere le mani sulla discesa statunitense, dopo il successo all'esordio nello slalom, è ancora la Gut, che stravince davanti a Tina Weirather di quasi mezzo secondo; distanza doppia per Elena Fanchini.
Per l'azzurra la soddisfazione è ancora maggiore, considerando che è riuscita a mettersi dietro sciatrici come Fenniger, Riesch e Maze.
L'abbiamo nominata, apriamo una parentesi Vonn: su Twitter ha già annunciato di essere tornata ad allenarsi in Super-G, e le sensazioni sono buone. Talmente tanto che ipotizza di poter tornare a gareggiare già tra sette giorni a Lake Louise, in Canada. Proprio là dove Elena Fanchini vinse nel 2005, l'ultimo podio prima di questo weekend. Chissà che il cerchio delle “infortunate” non si chiuda proprio là, dove Lindsey Vonn va a caccia del suo nono successo sulla pista canadese.
Già in pista a Lake Louise gli uomini: miglior tempo nella seconda crono della discesa libera per Svindal, davanti a Streitenberg. Terzo l'eterno Bode Miller, a meno di mezzo secondo dal norvegese. Si ferma a ridosso del podio la velocità azzurra: quarto Paris, a dodici centesimi dal podio. Fill sesto e nono Marsaglia, con Hell al decimo posto davanti ad Innerhofer, tutti in meno di un secondo da Svindal.
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