Sarà il clima dei mondiali, sarà l’effetto Innerhofer, di certo l’Italia resta la grande protagonista delle gare di Garmisch. Dalla prima delle quattro prove tecniche, lo slalom gigante femminile, arriva la quinta medaglia iridata. A conquistarla è stata Federica Brignone, ventenne, milanese, la più giovane della squadra italiana. Seconda al termine della prima manche, la Brignone non ha fatto calcoli, attaccando fin dalla prima porta. Un atteggiamento positivo, una prova di coraggio che abbinato al suo indiscutibile talento, le ha permesso di conquistare la medaglia d’argento, al suo primo mondiale. L’italiana è stata battuta per soli nove centesimi da Tina Maze. Dopo aver sfruttato al meglio il pettorale numero uno nella prima manche, la slovena è riuscita a gestire il vantaggio accumulato, conquistando il titolo iridato, dopo l’argento vinto nella combinata. Sul podio anche la francese Worley, artefice di una straordinaria rimonta. Splendida anche la gara di Denise Karbon.
Nona dopo la prima manche, la campionessa mondiale del 2008 recupera cinque posizioni, ma resta fuori dal podio per soli ventisei centesimi. Come si dice in gergo, si deve accontentare della classica medaglia di legno. A completare la grande prova dei colori azzurri, il sesto posto di Manuela Moelgg, una delle grandi favorite, che però ha sprecato troppo nella seconda discesa. Tre italiane nelle prime sei ai mondiali, non accadeva da tanto tempo, insomma non sarà ancora valanga rosa, ma poco ci manca. Domani, sotto con il gigante maschile e chissà, se sarà ancora, effetto Italia.
Palmiro Faetanini
Nona dopo la prima manche, la campionessa mondiale del 2008 recupera cinque posizioni, ma resta fuori dal podio per soli ventisei centesimi. Come si dice in gergo, si deve accontentare della classica medaglia di legno. A completare la grande prova dei colori azzurri, il sesto posto di Manuela Moelgg, una delle grandi favorite, che però ha sprecato troppo nella seconda discesa. Tre italiane nelle prime sei ai mondiali, non accadeva da tanto tempo, insomma non sarà ancora valanga rosa, ma poco ci manca. Domani, sotto con il gigante maschile e chissà, se sarà ancora, effetto Italia.
Palmiro Faetanini
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