La Serbia scrive la storia nell’ultimo giorno utile. Rimonta da 1-2 e con gli ultimi due singolari conquista la prima Coppa Davis della sua giovane vita sportiva. Se il 2-2 di Djokovic su Monfils, al netto di inattese sorpresone, piuttosto codificabile, il capolavoro porta la firma di Viktor Troicky. Lui, buon giocatore gratificato del numero 30 nel ranking ha sgretolato l’antipatico Llodrà con un serve and volley d’altri tempi. Troicky l’eroe anche e soprattutto per aver saputo mettere assieme i cocci nel giro di una notte, scorie di un doppio terminato mangiato dai crampi. E lui partito riserva di un Tipsarevic che invece si è tirato indietro perché anche a quei livelli ci sono quelli che se non stanno benissimo si tirano indietro. E così da una poltrona in prima fila ad eroe nazionale Viktor Troicky è oggi quasi più di Novak Djokovic che da madre natura ha avuto altri argomenti. Troicky invece è un ragazzone di 1.93 per 86 chili che picchia il servizio come un fabbro e sfonda il muro dei 200, che tira un rovescio che assomiglia ad una sassata, ma che viene anche avanti a prendersi il punto se e quando serve. In carriera ha vinto un solo torneo, ma da ieri è nella hall of fame di Belgrado. Ha regalato la prima insalatiera al suo giovane paese.
Roberto Chiesa
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