Che in concreto sia stato condannato da un gol irregolare è un dato di fatto, ma il rispetto che invoca il Cesena lo deve meritare. Perché l’1-0 di Udine poteva essere un altro 4-0 se solo avesse giocato un portiere qualunque. Involuta, impaurita, impalpabile. Ficcadenti presenta l’impresentabile Armata Brancaleone con zero possibilità di sopravvivenza completamente abbandonata al proprio destino. Che di questo passo sembra scritto, come scritto potrebbe o meglio dovrebbe il destino di chi ha pesanti responsabilità sulla deriva. Ora tra la sorpresa dell’inizio e la vergogna di Udine un punto medio dovrà pur esserci. Resta da vedere se il tecnico riuscirà a trovare alternative convincenti all’interno di una squadra costruita in fretta e forse (sarà il tempo a dirlo) nemmeno benissimo. Comunque per stare in corsa il Cesena dovrà anche ripartire e non solo difendersi, proporsi e proporre in campo giocatori in condizioni accettabili o che siano pronti a prendersi responsabilità importanti. Il grido di allarme di Colucci è insieme sirena e scricchiolio di spogliatoio. Insomma: più che le tre sconfitte consecutive preoccupa il fatto che non si deve come, dopo la sosta, non possa arrivare la quarta.
Roberto Chiesa
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