Special Olympics, è il turno delle ragazze della ginnastica ritmica
Sono in giornate come queste, in cui manca l'adrenalina da competizione, che si alza gli occhi per oltrepassare piscine, palestre, campi da tennis. C'è tutta l'imponente organizzazione a stelle e strisce che bilancia e rilancia l'attesa di mesi delle quasi 170 delegazioni: e non poteva che essere così, visto che gli Special Olympics sono nati da una intuizione di Eunice Kennedy. Le bandiere ed i colori delle magliette si mescolano con disinvoltura, nello scambio dei gadget San Marino è raro quindi prezioso. Nascono amicizie tra ragazzi perché la lingua non è un limite, tra persone abituate a superarlo ogni giorno. Lo sport come strumento per aprirsi, per mettersi in gioco: medaglia o no la festa è iniziata.
Sara Bucci
Nel video l'intervista a Maria Chiara Bacciocchi (allenatrice) e a Barbara Frisoni (vice capo delegazione)