Lo sport piange il più grande di tutti: Cassius Clay
Ha cambiato il mondo della Boxe, un mondo del quale lui si è servito per andare oltre al pugile. Alì era un uomo che ha combattuto sul ring dominando gli avversari, spesso umiliandoli, sfruttando tutta la sua potenza, che stava più nel cervello che nei muscoli. Cassius Clay, sta un gradino sopra tutti, compresi i grandissimi, perchè le sue vittorie appartengono alla leggenda, perchè la sua anima gli ha permesso di annientare il razzismo. Ci è voluta una perfida malattia per umanizzarlo, quel Parkinson che da 30 anni non lo lascia respirare, quel Parkinson che lo ha messo K.O nelle prime ore del 4 giugno 2016, una data che resterà nella storia, se né andato l'atleta di ogni epoca: Cassius Clay. Era il 28 ottobre 2015 quando a San Marino, un eccellente interpretazione del giornalista di Sky Fabio Tavelli, lo faceva conoscere anche a chi Ali, non lo ha vissuto, con il suo “ Quando ero Cassius”. E proprio oggi, nel giorno in cui il paradiso inghiotte il più grande di tutti, occorre rimarcare chi era il Campione del Mondo dei Pesi Massimi, ma ancor di più il simbolo della lotta per l'uguaglianza dei diritti, del riscatto sociale, e dell'orgoglio dei neri d'America.
Lorenzo Giardi
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