Non è una sorpresa quella di Matej Mohoric, la prima vittoria da professionista dello sloveno si è anzi fatta attendere, lui che dopo aver dominato Juniores e Under 23 con ben due mondiali vinti, aveva indotto la Emirates a metterlo sotto contratto. Ci ha messo un po', ma è arrivato. Ha attaccato a 15 km dall'arrivo e ha attaccato di nuovo in discesa verso Cuenca. E' stata un tappa che in realtà hanno corso in 14, quelli scappati all'alba della frazione, e monitorati da lontano da un gruppo più preoccupato di evitare il domino sui colpi di vento. Approfittando del traguardo volante posto a pochi chilometri dall’inizio della salita, Mohoric e Gougeard hanno preso una decina di secondi di vantaggio sugli altri dodici fuggitivi; vantaggio che ha permesso a Mohoric di resistere al ritorno di Rojas e De Marchi. Contenuto, nell’ordine di una manciata di secondi, il vantaggio della coppia di testa rispetto ai più immediati inseguitori. Ma Mohoric soffre la compagniae riprende una decina di secondi di vantaggio, risultati alla fine decisivi. Nella discesa verso Cuenca, infatti, lo sloveno sfrutta la posizione aerodinamica, che già gli era valsa il titolo di campione del mondo under23 a Firenze, per mantenere il vantaggio fino alla linea d’arrivo. Alle sue spalle, nell’ordine, Poljanski, Rojas e De Gendt, Poco altro dietro con Froome signore in rosso a controllar tutto dall'alto.
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