Sinner in inglese significa peccatore. Ma l'unico peccato che il tennista altoatesino, Jannick Sinner, ha commesso in vita è quello di essere nato con uno smisurato talento. Forse esagerato per i soli 18 anni che figurano dalla sua carta d'identità. E poco importa se il numero 3 al mondo, Dominic Thiem, ieri a Berlino, lo ha liquidato in due set col punteggio di 6-3, 7-6. Perché se non hai nemmeno 20 anni e riesci a strappare gli applausi dello stadio, avversario compreso, allora hai le stimmate del predestinato.
E se c'è un'Italia ferita al Bett1Aces ce n'è un'altra che sorride. Ed è quella del tennista romano Matteo Berrettini che ha sconfitto Bautista Agut in rimonta. Seppur con qualche difficoltà i passanti del 24enne, numero 8 del ranking, mandano in confusione lo spagnolo Agut tanto da farlo scivolare sulla rete come una triglia.
Questa sera la finale Thiem – Berrettini, sul centrale intitolato alla mitica Steffi Graf, promette scintille e colpi di classe a profusione.