Il Tennistavolo sammarinese racconta i mondiali di Tokyo
La Federazione, guidata dal Presidente Stefano Valentino Piva, era rappresentata dal Commissario Tecnico Stefanelli Claudio e dagli atleti Tentoni Riccardo, Vannucci Marco, Berardi Mattia e dalle atlete Giardi Letizia (nominata dal CONS atleta di interesse nazionale), Moretti Gloria e Chiara Boffa.
I panathleti sammarinesi erano particolarmente soddisfatti anche perchè sia il Presidente Piva, che il Tecnico Stefanelli e l'atleta Tentoni sono da anni Soci del Panathlon Club di San Marino.
All'inizio della serata il Presidente Achilli ha chiesto un attimo di raccoglimento e commemorato, con grande emozione, l'amico Fabrizio Stacchini prematuramente scomparso. Per tanti anni fu Segretario Generale del Comitato Olimpico Sammarinese ed è stato ricordato come un grande amico del Panathlon, uno sportivo appassionato ed un sammarinese profondamente legato alla sua ed alla nostra Repubblica.
Poi è toccato al Presidente Piva raccontare, in sintesi, la storia del pongismo sammarinese e quanto sia cresciuta, sia in termini qualitativi che quantitativi. E sono i numeri a parlare: da quando è stato introdotto il tennistavolo tra le discipline dei Giochi dei Piccoli dei piccoli Stati d'Europa la nazionale del Titano ha portato a casa la bellezza di 38 medaglie, fra oro, argento e bronzo. E questa la colloca in cima a questa speciale classifica, portata ad esempio per la costante affidabilità e serietà.
Il Tecnico Stefanelli ha poi illustrato, con grande orgoglio, il cammino della nostra Nazionale durante i Mondiali che ha visto i nostri ragazzi e le nostre ragazze classificarsi, nel ranking finale, all'85° posto su 103 nazioni presenti a Tokyo. Nonostante fosse in un girone difficile la nostra Nazionale si è tolta la soddisfazione di battere le nazionali del Costa Rica, delle Maldive e Nuova Caledonia, dimostrando un alto livello di preparazione tecnico-fisica.
I numerosi panathleti presenti si sono complimentati per l'ottimo risultato spronando i nostri ragazzi e ragazze a crescere ancora, non dimenticando i principi di base dell'olimpismo e del fair play.