Potrebbe anche essere l'aria di Baku dove già un anno fa Arianna Perilli si inventò il capolavoro abbinando argento e carta olimpica, e la sorella Alessandra con Manuel Mancini bronzo nel doppio misto, ma è soprattutto la qualità dei tiratori sammarinesi a fare la differenza. C'era una volta Daniela Del Din, la Perilli, poi le Perilli quando ad Alessandro il completamento dell'inter buracratico ha affiancato Arianna. E anche gli uomini con Francesco Amici e Alfio Tomassoni, poi Stefano Selva e Manuel Mancini. C'è una storia, un movimento, il lavoro di Luca Di Mari, CT che è amico, psicologo e nel quale tutti gli atleti trovano il fratello maggiore. Così la fabbrica di talenti che è la Repubblica ha prodotto un altro miracolo. Quello di Gian Marco Berti, da appena due anni riavvicinato all'attività, alla prima finale in carriera subito capace di prendersi l'oro. E' un movimento di campioni in cui non c'è il leader, ma ci sono i leader. C'è un gruppo che fa il tifo per il protagonista di turno, perchè tutti i sammarinesi possono vincere. Quindi anche Manuel Mancini, detentore del record del mondo che a Baku ha fatto una garetta normale è il primo a saltare addosso a Gian Marco e a Luca Di Mari. Lui C.T. che non si meraviglia mai di nulla perchè per lui i suoi ragazzi sono pronti per qualsiasi sfida. E ora prima dell'Olimpiade c'è l'Europeo di Lonato. C'è un'estate di fuoco, da colpire di prima canna. Ci sono ancora pagine bianche nella storia infinita di ragazzi e ragazze che non finiscono mai di vincere ed abbracciarsi.
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