Sul tracciato di Misano Adriatico, il nipponico ha perso il controllo della sua Suter nel corso del 12° giro. Ha messo le ruote su un cordolo ed è schizzato via mentre viaggiava ad una velocità ampiamente superiore ai 200 km orari. Alle sue spalle, il sammarinese Alex De Angelis e il britannico Scott Redding non hanno avuto il tempo di far nulla. Tomizawa, vincitore quest’anno del Gp del Qatar nella gara inaugurale della nuova classe, è stato investito in pieno e i suoi due colleghi sono volati via. Redding se l’è cavata senza lesioni particolari, De Angelis non ha riportato nemmeno un graffio. Iniziano le polemiche: lo sfortunato giapponese è rimasto sull’asfalto, i soccorsi sono intervenuti è la gara è proseguita senza interruzioni fino al successo dello spagnolo Toni Elias. Niente bandiera rossa e niente sospensione, mentre Tomizawa veniva portato lontano dalla pista. Nella concitazione, un addetto è inciampato nella ghiaia della via di fuga e per un istante ha perso la presa della barella. In ambulanza, i medici hanno provato a rianimare il pilota, in condizioni critiche per i traumi al cranio, al torace e alla regione addominale. Dal centro medico del circuito, verso le 13.40, l’ambulanza è ripartita verso l’ospedale di Riccione. Lì, alle 14.19, è stato dichiarato il decesso del giovanissimo centauro. Claudio Macchiagodena, responsabile medico del circuito, non ha mostrato dubbi. “La bandiera rossa non avrebbe dato nessun vantaggio, dal punto di vista medico non sarebbe cambiato nulla. Anzi, avrebbe provocato un ritardo”, ha detto. “La rianimazione è cominciata in ambulanza, dal punto di vista medico non c’è stato alcun ritardo”.
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