Divertente per chi assiste, occasione mancata per chi lo gioca. Torino-Lecce sfocia in un pirotecnico 2-2 che sa di beffa per il Lecce che ha a lungo condotto e di ulcera per il Toro che aveva rimontato e fino all’ultimo respiro ha pensato al colpo grosso. Ospiti avanti, si diceva: cross di Angelo e mezza girata di Corvia che anticipa Ogbonna e supera Sereni. Il Toro reagisce subito, scalpita, carica. Insomma non da l’impressione di essere in crisi. Magari sbaglia tanto ma produce il mondo e arriva al meritato pari su calcio di rigore. Atterrato il capitano Di Michele e dal dischetto l’implacabile Rolando Bianchi scaccia l’incubo. Colantuono non si accontenta e ridisegna con due 2 e due trequartisti una squadra molto spavalda e vogliosa di prendersi tutto. Novantesimo o giù di lì: Gasbarroni pennella e Bianchi si traveste ancora da Terminator. La rimonta è completata, la sera è di quelle fatte per rinascere. Se solo abdicasse il Lecce che al tramonto del match sparacchia nel mucchio la palla della disperazione convertita in oro da Giacomazzi. E’ il gol più inatteso, ma è quello del primato.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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