Dedicato alla memoria di Pietro Mennea, il Golden Gala ci metta un po' ad entrare nel vivo, poi tira fuori risultati e prestazioni di livello assoluto. Ad esempio quella dei 200 metri: un garone vinto dal canadese De Grasse. Imprendibile l'argento di Rio con 20''01. Ma quel che impressiona e importa è la faccia tosta di Filippo Tortu. Quarto con un 20''34 che gli vale il minimo per i mondiali di Londra. Lui che ha saputo correggere la partenza, da sempre tallone d'Achille, e che ha idee e mezzi per un grande futuro. Oltre all'idolo giusto, quel Livio Berruti al quale dedica con deferenza l'impresa. Gara di livello, si diceva, con l'alto che trova i 2 metri della Kuchina che vince e rivede in pedana bella competitiva Alessia Trost che ora si allena ad Ancona con papà Tamberi. Il resto è roba grossa. La spallata poderosa di Rohler che lancia il giavellotto a oltre 90 metri è un'altra cosa da segnare col circoletto rosso, come la solitaria keniana Obiri che con 14'18''37 che corre a 7 secondi dal primato del mondo e disperde colleghe eccellenti come la Dibaba solo sesta. E mentre l'Italia prenota altri tre posti per Londra (Marzia Caravalli nei 400 ostacoli, Bamoussa e Chiappinelli nelle Siepi. Bello e combattuto il Triplo Femminile: la venezuelana Rojas è oro con 14,84.
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