Tour de France, Pogacar ritrova il sorriso ma Vingegaard è ancora re
Lo sloveno vince l'ultima tappa montana, il danese la corsa. Ciccone miglior scalatore
Un successo che riporta un po' di sereno, dopo la tempesta di inizio settimana, anche se non cancella del tutto la delusione per un Tour de France passato sempre a inseguire, senza raggiungere l'obiettivo. Tadej Pogacar è il re dell'ultima giornata montana in terra francese, ma per il secondo anno di fila è Jonas Vingegaard il padrone della corsa, in cui ha preso la Maglia gialla alla sesta tappa, per ironia della sorte, l'altra vinta da Pogacar, e non l'ha più lasciata. Dopo aver resistito ai ripetuti assalti del rivale, il danese ha dato la spallata alla competizione all'inizio della terza settimana, conquistando l'unica cronometro in programma con un minuto e 38 secondi di vantaggio sullo sloveno. Pogacar ha accusato il colpo e l'ha pagato il giorno successivo, sul Monte Bianco, dove ha ceduto quasi sei minuti a Vingegaard. Se, di fatto, il Tour è stato deciso da una cronometro come il Giro d'Italia, a differenza della Corsa rosa, in questo caso gli uomini di classifica hanno spesso attaccato, dando sempre spettacolo. In Francia, però, c'è stato spazio anche per un italiano: Giulio Ciccone. Dopo aver indossato la Maglia gialla per due giorni, nel 2019, stavolta l'abruzzese stavolta si è vestito a pois ed è arrivato fino in fondo, vincendo la classifica scalatori. L'ultimo azzurro a riuscirci era stato Claudio Chiappucci, 31 anni fa, e questa è una soddisfazione che Ciccone, di certo, si porterà dietro a lungo.
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