Troppo Berdych per Seppi
La seconda partita era proibitiva: dall'altra parte della rete un certo Tomas Berdych, a detta di molti un giocatore a cui la piazza numero 7 nel Ranking va stretta.
Poco o nulla da fare per il numero 1 italiano, affondato dai colpi devastanti del ceco che, senza concedere nemmeno un break, ha archiviato la pratica in un'ora e 19 minuti di partita.
Il finale (6-3, 6-3) la dice lunga sul divario che separa la top ten del tennis mondiale con il resto del gruppone, dal quale talvolta - più casualmente che per altro motivo - emerge una new entry pronta a impensierire, per qualche settimana appena, i primi della lista.
Tra questi c'era - o avrebbe dovuto esserci - Fognini. Per l'italiano il match era impegnativo, ma non proibitivo. Dalla parte opposta il cipriota Baghdatis, giocatore esperto con un passato nei primi dieci ma che, al giorno d'oggi, vive di prestazioni altalenanti.
Rimandato all'esame di maturità Fabio, che cede di schianto 6-2, 6-2 manco dall'altra parte ci fosse Djokovic.
Una sconfitta per crescere: una massima troppo spesso indirizzata ai giocatori e non alle federazioni.
Luca Pelliccioni