La settimana migliore della sua carriera, così Stefanos Tsitsipas definisce il percorso che l'ha portato a mettere in bacheca il Montecarlo Masters. In una finale che è una passeggiata di salute contro Andrey Rublev, liquidato 6-3 6-3. Frettoloso e falloso il russo, i cui demeriti però non possono essere slegati dallo stato di grazia del greco. In finale come in tutto il torneo, nel quale non ha ceduto nemmeno un set. Per Tsitsipas è il 6° titolo, il secondo più importante del suo palmares dopo le ATP Finals 2019. E proprio in ottica Finals – da quest'anno, per cinque anni, in programma a Torino – eccolo salire in cima alla classifica per qualificarsi al torneo piemontese. Scalzati Djokovic e proprio Rublev, che veniva da sette finali vinte in fila e comunque può consolarsi con l'approdo al 7° posto del ranking, il massimo della sua carriera.
Nella finale in questione prende subito un indirizzo netto, con Tsitsipas che salva il servizio ai vantaggi e Rublev che invece con la seconda non raccoglie nulla e subisce il break. Così il greco va sul 3-0 e deve solo limitarsi a difendere la battuta per andare in scioltezza al secondo incontro. In avvio del quale Rublev fatica ancora a trovare ritmo e precisione, mentre Tsitsipas è una macchina di calma e concentrazione. Così il russo è costretto ai vantaggi in entrambi i primi turni di battuta: in quello iniziale si salva, nel secondo invece butta via un 40-15 e cede ancora il servizio. Per Tsitsipas basta e avanza per non perdere più il controllo della finale, chiusa con un altro break che gli permette di archiviare il tutto in poco più di un'ora.