L'UCI cancella Armstrong
Per ora bastano le parole di Pat McQuaid, capo del ciclismo mondiale: “Non c'è posto, non abbiamo bisogno di gente così”. E poi ancora, durissimo: “all'epoca in cui ha cominciato i mezzi a nostra disposizione per combattere il doping era limitati e lui ha sfruttato questo. Come lui tanti altri, che hanno contribuito a radicare una cultura della frode sapendo che non avevamo la forza di sbatterli fuori a calci”. Armstrong, messo sotto accusa da numerosi suoi ex compagni, ha sempre proclamato la sua innocenza, e resta da vedere se anche adesso rinuncerà a difendersi, come accaduto lo scorso agosto con l'agenzia statunitense, o se porterà il suo caso al Tribunale di Losanna.
Roberto Chiesa