Cinquanta minuti scarsi di una finale monologo che incorona Adrian Ungur. Esperto mestierante che da Pitesti si è stabilito a Firenze e poi ha cominciato a girare per Challenger. Ne ha giocati tanti in carriera, mai con la continuità e la qualità che gli hanno consentito di vincere il Go&Fun Open. 6-1 6-0 ad Antonio Veic, croato, coraggioso fin dalle qualificazioni dalle quali è stato costretto a passare per agganciare il main draw e via via scappare verso la finale. Un punteggio spietato che forse non meritava lui, che semplicemente ha avuto il torto di arrivare con gambe lesse e testa fritta in finale e scontrarsi con il miglior Ungur della carriera. Imbarazzante il racconto tecnico di un tiro al bersaglio, meglio il contorno. Gli Internazionali, premiati dall'Atp come miglior challenger al mondo, festeggiano il primo abbinamento con la denominazione Go&Fun e lo fanno con il solito campo centrale pieno, i soliti servizi, accoglienza e gestione che fanno dire ai giocatori che quello di San Marino ha tutto per essere un torneo Atp. Come era e come gli organizzatori progettano possa tornare ad essere in un futuro nemmeno troppo anteriore. Con questo risultato Ungur raggiunge la posizione numero 137 nel ranking, ancora più sensibile la rimonta di Veic che passa da 313 a 236.
Roberto Chiesa
Nel video le interviste ad Ardian Ungur e Christian Forcellini
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