Ci sono un giornalista e un allenatore di basket, entrambi con una trentennale esperienza ai massimi livelli e oggi impegnati a godersi il meritato buen retiro. Dal loro incontro, e dai dialoghi che ne sono scaturiti, ecco “Le mie bombe”, che ripercorre gli ultimi 50 anni della pallacanestro italiana, dal '65 a oggi. La penna – o meglio la tastiera – è di Paolo Viberti, per 35 anni impegnato a raccontare, per Tuttosport, le più svariate discipline. I ricordi invece sono del “Vate” Valerio Bianchini, uno dei migliori allenatori italiani di sempre e sulla cresta dell'onda dai '70 ai '90. Due giganti in pensione che ormai non devono più rendere conto a nessuno, e questo, spiega l'autore, è il vero punto di forza del libro.
Ma “Le mie bombe”, non è un libro d'attacco. È un'enciclopedia di aneddoti, una lunga intervista fatta da chi conosce l'argomento – e sa dove andare a parare – a chi l'argomento lo è. Dei favolosi '80, nei quali Bianchini vinse tre scudetti con Cantù, Virtus Roma e Pesaro – il primo a riuscirci con tre squadre diverse - due Coppe dei Campioni – a Cantù e Roma – e anche Coppa delle Coppe e Intercontinentale. Sono gli anni della grande rivalità con Dan Peterson, che guidava le grandi corazzate Virtus Bologna e Olimpia Milano contro le sue outsider. Bianchini sapeva di doverlo “uccidere a parole”. “Bologna è solo tortellini e Lucio Dalla” diceva il Vate per pizzicare gli avversari, rigorosamente al sabato – e dunque in edicola la domenica - per impedire a Peterson di replicare. Alcune di queste storie sono arcinote, altre invece sono chicche inedite. Come quella del no del Vate a Milano, dove avrebbe sostituito proprio Peterson, per la Nazionale.
RM
Nel servizio le parole dell'autore del libro, Paolo Viberti.
Ma “Le mie bombe”, non è un libro d'attacco. È un'enciclopedia di aneddoti, una lunga intervista fatta da chi conosce l'argomento – e sa dove andare a parare – a chi l'argomento lo è. Dei favolosi '80, nei quali Bianchini vinse tre scudetti con Cantù, Virtus Roma e Pesaro – il primo a riuscirci con tre squadre diverse - due Coppe dei Campioni – a Cantù e Roma – e anche Coppa delle Coppe e Intercontinentale. Sono gli anni della grande rivalità con Dan Peterson, che guidava le grandi corazzate Virtus Bologna e Olimpia Milano contro le sue outsider. Bianchini sapeva di doverlo “uccidere a parole”. “Bologna è solo tortellini e Lucio Dalla” diceva il Vate per pizzicare gli avversari, rigorosamente al sabato – e dunque in edicola la domenica - per impedire a Peterson di replicare. Alcune di queste storie sono arcinote, altre invece sono chicche inedite. Come quella del no del Vate a Milano, dove avrebbe sostituito proprio Peterson, per la Nazionale.
RM
Nel servizio le parole dell'autore del libro, Paolo Viberti.
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