La voglia di play off del Vicenza sbatte sull’istinto di sopravvivenza di un Mantova disastrato ma vitale e attaccato ad una classifica da dopoguerra sulla quale ricostruire un futuro diverso. L’1-1 finale sa anche di maledizione dei padroni di casa che ancora non hanno vinto al Menti e in generale sono il più bel diesel del campionato: 11 partite, una sola sconfitte e ben 7 pareggi. Cross di Sesyu, Margiotta non ci arriva ma c’è Gavazzi a metterla dentro. Basta e avanza, pare. Perché l’ipotetica resistenza di un Mantova molto disordinato è appunto molto ipotetica. Poca roba sulle fasce, Abate e Nassi si sbattono senza rendersi mai effettivamente pericolosi, insomma il Vicenza è in controllo su un match che mai pare possa riaprirsi. La ripresa però è differente. I biancorossi, che hanno avuto il demerito di non chiudere i giochi prima dell’intervallo, hanno il passo moviolato. Danno fiducia alla fame di punti del Mantova che si riorganizza e capisce che si può fare. Gli ingressi di Locatelli e Nicco danno fiato alle speranze. Il palo e Fortin blindano il risultato fin quando possono, ma in pieno recupero Locatelli trova il varco giusto. Giusto come il pari.
Roberto Chiesa
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