Primo giorno di riposo dopo una settimana a tutta bici. Riposo che servirà soprattutto a Matteo Jorgenson, ripreso ieri a 400 metri dall'impresa, dopo gli ultimi 40 km fatti da solo al comando. Notte insonne per lo statunitense che promette ci riproverà. E' una delle storie del primo terzo di Tour che nel percorso ha fino ad ora favorito i velocisti, scoprendo questo Philipsen che era uno dei tanti e invece ha calato un tris principesco. Quando la strada salirà e salirà parecchio, comincerà un altro Tour. E allora importante saranno anche le posizioni. Quella di Jonas Vingegaard è gialla, la migliore possibile, anche se Pogacar gli ha mangiato 8 secondi nell'unica pendenza seria al momento affrontata dalla carovana della Grand Boucle. Ma la notizia è che la più o meno accreditata concorrenza sulla medesima salita ha preso almeno un minuto. Non è un sentenza, ma un indizio fortissimo sì. E tutto questo con l'azzurro sempre più pallido e sempre più nello sfondo. Poca Italia, giusto un poker di corridori meritevoli di citazione per la combattività: la meritano Luca Mozzato, Mattia Cattaneo, Alberto Dainese e Giulio Ciccone. L'ultima tappa vinta da un italiano risale al 27 luglio 2019. Vincenzo Nibali, fu Squalo. Sono passati 4 anni che in bici sono un'era geologica.