Difficile raccontare una partita vinta da Trento meritatamente quando gli avversari, Pesaro, chiudono tirando con il 60 per cento complessivo, addirittura il 55 per cento nelle triple con 16 realizzate su 29 tentativi. Ma questo è il basket, dove i numeri non dicono tutto, ma, spesso, aiutano a capire. La Consultinvest gioca a viso aperto, con sfrontatezza e senza pensare troppo, il risultato è che in attacco tutto gira veloce, Trento fatica a tenere il ritmo di Clarke e Thornton (17 e 20 punti alla fine) e gli ospiti vanno anche a +9 palla in mano sul 42 a 33 del 15’. Ma è proprio qui che si capisce come andrà a finire: i padroni di casa recuperano un paio di palloni complice la superficialità di Pesaro che oltretutto non difende e tornano in partita in un amen. Nei secondi 20 minuti il copione non cambia ma la squadra di Buscaglia cresce: Sutton (23 punti) e Baldi Rossi (17) sono rebus irrisolvibili e prendono 7-8 punti di vantaggio, ricuciti dalla miglior prestazione in maglia biancorossa di Jasaitis che spara triple da ogni dove chiudendo con 20 punti con 5 su 6 dai 6.75. Le percentuali complessive di Pesaro restano eccellenti da vittoria esterna, ma è nella lotta a rimbalzo strapersa 40 a 23 per la Dolomiti Energia (con 19 offensivi) che si evidenziano le enormi difficoltà difensive della squadra di Spiro Leka che nelle 3 partite del dopo Bucchi ha subito oltre 93 punti di media. Troppi per una squadra che lotta per non retrocedere e che domenica all’Adriatic Arena aspetta Cremona per lo spareggio salvezza. Giocarlo a punteggi cosi alti pare essere un rischio molto pericoloso.
Gherardo Resta
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