C'è già più di un indizio per pensare sia la Vuelta più bella di sempre. Contribuisce eccome Vincenzo Nibali perchè quando lo squalo è così in forma è lecito attenderlo con i migliori. Ma difficilmente si poteva prevedere quello che il siciliano della Bahrain Merida si è inventato ieri. Chi scrive di bici la definisce una rasoiata. E' una tappa ad alta tensione, qui quelle non decisive ma destinate a scremare il lotto dei pretendenti alla vittoria finale. Dal quale esce Alberto Contador che alla sua ultima Vuelta forse sperava in qualcosa di diverso e ora proverà a lasciare un segno isolato. Vanno via in 8 e ci sperano finchè il solito copione cancella il sogno. Il Team Sky si mette a comandare le operazioni e per i primi il destino è segnato. Si sgretola il gruppo sull'Alto della Comella, Froome macina chilometri e rivali, il colibri Chaves è tra i pochissimi a non pagare dazio e quindi dietro è un gioco di sante alleanze per non finire stritolati dai cingoli del belga. Aru e Bardet ad esempio pedalano insieme e contengono il ritardo in appena una manciata di secondi. E poi la discesa, Nibali, più indietro, toglie i tappi e praticamente la fa in moto e poi attacca in contropiede con un'azione che ha ricordato il capolavoro di Sheffield nel Tuor de Triomphe. Arriva sul traguardo di Andorra e fa anche la pinna con la mano mentre batte De La Cruz. Froome invece è terzo e l'abbuono è decisivo per vestire la maglia rossa. E' già leader l'uomo Sky, Nibali che paga ancora la brutta cronosquadre della sua Bahrain Merida è ad appena 10 secondi. Aru per il momento vive alla giornata a 38'' e Pozzovivo è Pozzovivissimo a 43.
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