Wimbledon, troppo Federer per Murray: ancora Djokovic in finale
Una prova di forza spaventosa, un confronto leggendario che assume tali tratti per la qualità del gioco espresso anche dalla controparte Andy Murray, che nella forma si arrende per tre soli break ma non può davvero rimproverarsi nulla.
Semplicemente oggi sul centrale di Wimbledon c'era troppo Federer: una sola palla break concessa contro le dieci conquistate (e tre, appunto, trasformate), un servizio telecomandato e spesso ingiocabile per lo scozzese a cui non basta la spinta del centrale londinese per tornare in finale nei Championship.
Quella sarà competenza di Federer e Djokovic, ancora una volta. Lo è stata l'anno passato, dove a centrare il successo - tra non poche difficoltà - fu il serbo numero uno al mondo. Qualcosa pare però cambiato nei rapporti di forza e tutti non fanno altro - compreso chi scrive - se non contare i minuti che ci separano da quella che rischia di essere la partita dell'anno, di una carriera, della storia.
LP