Il basket, come ogni altra disciplina, ha avuto e ha tuttora le sue leggende, spalmate nelle varie epoche; in questo articolo vi farò una lista dei giocatori che vengono tirati in ballo, quando si parla dei più grandi cestisti della storia.
Bill Russell: il leggendario pivot dei Boston Celtic anni 50 – 60, che ha vinto undici titoli NBA da leader assoluto della squadra. E’ stato il miglior difensore che si sia mai visto, ma in attacco non era completo come altri; il suo impatto era più psicologico, che concreto. Wilt Chamberlain: il centro rivale di Bill Russell negli anni 60, che ha vinto solo 2 titoli NBA, perché non aveva dei compagni al livello di quelli che aveva Russell. Era in grado di fare tutto ciò che voleva, vincere la classifica dei punti, dei rimbalzi, anche quella degli assist e, se voleva, poteva pure difendere duro. Il suo unico difetto era che non tirava bene i tiri liberi, motivo per cui non poteva gestire gli ultimi possessi di una partita equilibrata. Oscar Robertson: negli anni 60 play maker in grado di fare ogni cosa, anche perché più alto dei suoi pariruolo, ma con la loro stessa tecnica e mobilità; grande impatto statistico. Jerry West: negli anni 60 – 70 la più grande guardia americana, fino all’arrivo di Michael Jordan, forse il miglior giocatore della storia, a gestire i palloni nei finali di partita punto a punto. Kareem Abdul Jabbar: centro dominante negli anni 70, ma competitivo anche negli anni 80 fino all’età di quarantadue anni, in un’epoca in cui era come avere quasi 50 anni oggi. Era completo in ogni aspetto del gioco e a livello numerico, in rapporto ai possessi potenziali di ogni partita, se la gioca con Wilt Chamberlain e Michael Jordan per il trono assoluto. Earvin “Magic” Johnson: negli anni 80 – 90 il miglior play maker della storia, con l’altezza di un pivot, è stato l’unico giocatore, capace di giocare tutti i ruoli, prima dell’attuale Giannis Antetokounmpo. Larry Bird, il più grande giocatore bianco della storia, aveva un talento e un quoziente intellettivo per la pallacanestro unico e se avesse avuto l’atletismo tipico dei neri, probabilmente sarebbe stato al livello dei migliori. Hakeem Olajuwon: il miglior centro difensivo della storia appena dopo Bill Russell, ma completo anche in attacco, essendo nigeriano, probabilmente è stato il miglior giocatore non statunitense della storia. Ha vinto 2 titoli NBA, negli anni in cui Michael Jordan non giocava, ma probabilmente almeno uno di questi due, l’avrebbe vinto anche con Jordan attivo. Michael Jordan: probabilmente il miglior giocatore della storia, così la pensano la maggior parte degli allenatori, giocatori e critici; a livello numerico, in rapporto a parità di possessi nelle varie partite, ai livelli di Chamberlain e un pelo sopra a Jabbar, ma a differenza del primo, era una sicurezza anche negli ultimi possessi, qualità che Chamberlain non aveva. Quando ha avuto dei compagni alla sua altezza, ha sempre vinto ed è sempre stato il miglior giocatore delle finali. Drazen Petrovic: se i giocatori europei non fossero stati così discriminati in NBA ai suoi tempi, probabilmente avrebbe contesto a Larry Bird il titolo di miglior giocatore bianco della storia. Arvydas Sabonis: prima dei terribili infortuni, secondo gli esperti avrebbe potuto raggiungere il livello dei migliori centri della storia, ma con i se ed i ma non si fa la storia. Shaquille O’Neal: negli anni 90 – 2000 è stato uno dei migliori centri della storia, forse non al livello di Chamberlain, Jabbar ed Olajuwon. Tim Duncan: ha vinto cinque titoli NBA negli anni 90 – 2000, è considerato la miglior ala grande della storia, completo in ogni aspetto del gioco, sempre al servizio della squadra, sacrificando le sue statistiche, per valorizzare al massimo i compagni. LeBron James: il miglior giocatore della nostra epoca, qualcuno lo considera il migliore della storia, perché i suoi numeri in rapporto a parità di possessi nelle partite, sono migliori di quelli di Jordan, Chamberlain e Jabbar, ignorando però che negli ultimi anni gli arbitraggi sono meno permissivi coi difensori. Ha avuto anche momenti in cui non era onnipotente, ad esempio nelle finali contro Dallas nel 2011. Poi fra qualche anno anche Giannis Antetokounmpo, Joel Embiid, Nikola Jokic e Luka Doncic potrebbero avere voce in capitolo.
Andrea Renzi