Per quanto riguarda le nazionali di basket, gli Stati Uniti d’America sono sempre stati indiscutibilmente la massima potenza a livello mondiale; fino al finire degli anni 80, bastava loro schierare i migliori campioni del college per vincere mondiali ed olimpiadi, poi da 30 anni a questa parte, hanno quasi sempre vinto con i grandi campioni della NBA, nonostante non sempre tutti i migliori siano sempre andati a competere, motivo per cui nel 2002 – 2004 – 2006 sono stati sconfitti.
Tra le migliori nazionali non a stelle e strisce, quella considerata migliore della storia è senza dubbio la Jugoslavia vincitrice di tutto dal 1989 al 1991 e fu un vero crimine sportivo, non permetterle nel 1992 di affrontare il team USA, il vero e unico “Dream Team”, quello che schierava Michael Jordan, Earvin “Magic” Johnson e Larry Bird, anche se questi ultimi 2 non erano al loro massimo, perché Johnson era sieropositivo e Bird aveva circa 36 anni. Nel 1992 la Jugoslavia a livello politico era ufficialmente morta, anche se vi furono delle trattative, per permetterle di affrontare gli dei del basket statunitensi. Alla fine solo la neonata Croazia affrontò il dream team statunitense e perse 2 partite contro di loro di 32 punti, finale compresa, facendo meglio di tutte le altre nazionali. Gli USA giocarono tutti i minuti impegnandosi al massimo e secondo coach Dan Peterson, se la Jugoslavia fosse stata unita, avrebbe perso di soli 15 punti. Di quella Jugoslavia si ricordano Drazen Petrovic, l’indimenticato Mozart dei canestri, riconosciuto come il più grande cestista europeo della storia, Toni Kukoc, un tuttofare di una duttilità quasi paragonabile a quella di “Magic” Johnson, Vlade Divac, uno dei migliori centri passatori della storia anche in NBA, Dino Radja, un lungo di 210 cm dotato di una tecnica rarissima per un uomo di quelle dimensioni e altri grandi campioni dominanti nei club europei, come Alexander Djordevic, Predrag Danilovic, Arjan Komazec, Zarko Paspalj e altri ancora. Il 1992 la Jugoslavia avrebbe raggiunto il suo massimo potenziale, grazie alla completa maturazione di tutti i suoi talenti, che già dal 1989 avevano dominato in lungo e in largo.
Dopo quella Jugoslavia la più grande nazionale di sempre USA esclusi, è stata probabilmente la Spagna dal 2006 al 2016, il cui picco massimo di campioni nel roster, è probabilmente il 2014, con la stella indiscussa Pau Gasol, protagonista di tutto questo decennio, suo fratello Marc Gasol, pure lui come il fratello fuoriclasse assoluto anche in NBA, Ricky Rubio giocatore di successo in NBA, Carlos Navarro e altri campioni, che hanno ben figurato anche in NBA.
Meritano una citazione anche le seguenti squadre, che ora andremo a conoscere.
Jugoslavia dal 1974 al 1980, il cui anno d’oro è probabilmente il 1978, grazie a fuoriclasse assoluti come Kresimir Cosic, il primo centro a fungere da play maker occulto, Dragan Kicanovic, Drazen Dalipagic e Mirza Delibasic su tutti e Zoran Slavnic.
URSS campione alle olimpiadi del 1988 grazie al centro Arvydas Sabonis, gigantesco ma con la classe di un sarto e la guardia Sarunas Marciulionis, senza dimenticare il duttile Alexander Volkov. Francia dal 2013 al 2016, che vinse gli europei del 2013, grazie alle stelle assolute NBA Tony Parker e Rudy Gobert e anche a Nicolas Batum.
URSS 1972 che grazie a Sergej Belov vinse l’oro alle olimpiadi, battendo i collegiali statunitensi; altri nomi di quella squadra sono Modestas Paulauskas e in misura minore Alexander Belov, ominimo ma non parente di Sergej
Andrea Renzi
Tra le migliori nazionali non a stelle e strisce, quella considerata migliore della storia è senza dubbio la Jugoslavia vincitrice di tutto dal 1989 al 1991 e fu un vero crimine sportivo, non permetterle nel 1992 di affrontare il team USA, il vero e unico “Dream Team”, quello che schierava Michael Jordan, Earvin “Magic” Johnson e Larry Bird, anche se questi ultimi 2 non erano al loro massimo, perché Johnson era sieropositivo e Bird aveva circa 36 anni. Nel 1992 la Jugoslavia a livello politico era ufficialmente morta, anche se vi furono delle trattative, per permetterle di affrontare gli dei del basket statunitensi. Alla fine solo la neonata Croazia affrontò il dream team statunitense e perse 2 partite contro di loro di 32 punti, finale compresa, facendo meglio di tutte le altre nazionali. Gli USA giocarono tutti i minuti impegnandosi al massimo e secondo coach Dan Peterson, se la Jugoslavia fosse stata unita, avrebbe perso di soli 15 punti. Di quella Jugoslavia si ricordano Drazen Petrovic, l’indimenticato Mozart dei canestri, riconosciuto come il più grande cestista europeo della storia, Toni Kukoc, un tuttofare di una duttilità quasi paragonabile a quella di “Magic” Johnson, Vlade Divac, uno dei migliori centri passatori della storia anche in NBA, Dino Radja, un lungo di 210 cm dotato di una tecnica rarissima per un uomo di quelle dimensioni e altri grandi campioni dominanti nei club europei, come Alexander Djordevic, Predrag Danilovic, Arjan Komazec, Zarko Paspalj e altri ancora. Il 1992 la Jugoslavia avrebbe raggiunto il suo massimo potenziale, grazie alla completa maturazione di tutti i suoi talenti, che già dal 1989 avevano dominato in lungo e in largo.
Dopo quella Jugoslavia la più grande nazionale di sempre USA esclusi, è stata probabilmente la Spagna dal 2006 al 2016, il cui picco massimo di campioni nel roster, è probabilmente il 2014, con la stella indiscussa Pau Gasol, protagonista di tutto questo decennio, suo fratello Marc Gasol, pure lui come il fratello fuoriclasse assoluto anche in NBA, Ricky Rubio giocatore di successo in NBA, Carlos Navarro e altri campioni, che hanno ben figurato anche in NBA.
Meritano una citazione anche le seguenti squadre, che ora andremo a conoscere.
Jugoslavia dal 1974 al 1980, il cui anno d’oro è probabilmente il 1978, grazie a fuoriclasse assoluti come Kresimir Cosic, il primo centro a fungere da play maker occulto, Dragan Kicanovic, Drazen Dalipagic e Mirza Delibasic su tutti e Zoran Slavnic.
URSS campione alle olimpiadi del 1988 grazie al centro Arvydas Sabonis, gigantesco ma con la classe di un sarto e la guardia Sarunas Marciulionis, senza dimenticare il duttile Alexander Volkov. Francia dal 2013 al 2016, che vinse gli europei del 2013, grazie alle stelle assolute NBA Tony Parker e Rudy Gobert e anche a Nicolas Batum.
URSS 1972 che grazie a Sergej Belov vinse l’oro alle olimpiadi, battendo i collegiali statunitensi; altri nomi di quella squadra sono Modestas Paulauskas e in misura minore Alexander Belov, ominimo ma non parente di Sergej
Andrea Renzi
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