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I migliori cestisti stranieri ad aver giocato in Italia

1 mag 2019
Toni Kukoc
Toni Kukoc

Il numero di fuoriclasse stranieri in Italia è diminuito negli ultimi anni, perché ormai quasi tutti i migliori giocatori di ogni nazione vanno nella NBA, meta quasi proibita per loro, negli anni passati.

Ecco una lista dei migliori stranieri della storia visti In Italia, in ordine sparso.

TONI KUKOC: nei due anni a Treviso, club di secondo piano prima del suo arrivo, ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia ed ha raggiunto una finale di Eurolega, che ha precedentemente vinto 3 volte, quando giocava a Spalato. In quel periodo era il giocatore più vincente in Europa, grazie anche a dei compagni fenomenali nei club e in Nazionale. Era un vincente nato, un bravo ragazzo, umile, con un altissimo quoziente intellettivo per il gioco e per i rapporti con i compagni, duttile, il cui primo pensiero e l’ultimo, era sempre per il bene della squadra.

BOB MCADOO: ha vinto tutto in Italia ed in Europa con Milano, nonostante sia arrivato in Italia all’età di trentacinque anni. Da giovane è stato premiato una volta miglior giocatore nella NBA, di cui è stato per tre anni capocannoniere. La sua esclusione dalla lista dei migliori cinquanta giocatori NBA, dei primi cinquanta anni della Lega nel 1996, fu giudicata da tutti scandalosa.

DRAGAN KICANOVIC: il serbo nei due anni a Pesaro non vinse nulla, perché non aveva compagni all’altezza, nonostante in nazionale in quel periodo vinceva tutto; era un giocatore intelligente, ma disposto a sacrificare le sue doti realizzative, per il bene della squadra. E’ considerato uno dei migliori giocatori europei di sempre, non molto distante da Drazen Petrovic, ma purtroppo ai suoi tempi non esisteva il tiro da tre punti.

KRESIMIR COSIC: nei due anni a Bologna sponda Virtus a fine anni 70 vinse 2 scudetti; era il miglior centro d’Europa, ha rivoluzionato il gioco dei pivot addirittura prima degli statunitensi. Uno dei migliori giocatori europei della storia, il leader in campo della Jugoslavia anni 70.

DRAZEN DALIPAGIC: il bosniaco giocò un anno a Venezia, quand’era al top della sua carriera, poi dai trendaue anni in poi due anni a Udine e altri tre a Venezia, tutte squadre da salvezza. Drazen segnò pure settanta punti in una partita e in generale fu uno dei pilastri della grande Jugoslavia e del Partizan Belgrado anni 70, primi anni 80.

OSCAR SCHMIDT: il Brasiliano che ha giocato a Caserta negli anni 80 – 90, detiene il primato di punti di tutti i giocatori esistiti, anche se non è mai andato a giocare in NBA. Per molti anni fu giudicato ingiustamente un perdente, anche se con Caserta vinse una coppa Italia e sfiorò la vittoria della Coppa delle Coppe, dove segnò in finale contro il Real Madrid quarantaquattro punti, ma non bastarono, solo perché dall’altra parte c’era Drazen Petrovic, che ne mise a referto sessantadue. Vince con la Nazionale i giochi a Panama, battendo in finale gli USA collegiali, dove giocava il ventiduenne Robinson, futuro fuoriclasse della NBA. E’ considerato uno dei migliori giocatori della storia, a non aver mai giocato in NBA.

GEORGE GERVIN: nel 1986 all’età di trentaquattro anni giocò a Roma, dove brillò per punti, ma non vinse nulla, un po’ come fece per tutta la carriera in NBA, dove figura comunque tra i primi cinquanta giocatori della storia.

EMANUEL GINOBILI: l’argentino della Virtus Bologna ad inizio nuovo millennio vinse uno scudetto, una coppa Italia ed un’eurolega; ebbe un ottima carriera anche in NBA, dove vinse dei titoli con i San Antonio Spurs da protagonista assoluto, dopo Tim Duncan e ai livelli di Tony Parker. Vinse pure le olimpiadi 2004 con l’Argentina.

DOMINIQUE WILKINS: in NBA un grande protagonista e citato da Michael Jordan come uno dei suoi più grandi rivali, arrivò in Italia all’età di 37 anni, ma non riuscì a vincere nulla. Due anni prima aveva vinto l’Eurolega con il Panathinaikos Atene.

DINO RADJA: uno dei croati della generazione d’oro Jugoslava di fine anni 80 – primi anni 90, a Roma vinse la coppa Korac; precedentemente aveva vinto 3 volte l’eurolega con Spalato, dove era il secondo miglior giocatore dopo Kukoc.

MICHAEL RAY RICHARDSON: arrivò a 33 anni alla Virtus Bologna, dopo aver avuto problemi di droga ed essere stato quindi escluso dalla NBA, dove era un giocatore quotatissimo; vinse due coppe Italia, un po’ poco per un talento come lui, anche se il suo rendimento fu molto alto.

DEJAN BODIROGA: ha giocato in Italia fino all’età di 23 anni, quindi gli anni migliori della sua carriera, dove ha vinto tutto sia coi club che con la nazionale serba, li ha avuti altrove. Con Milano nella sua ultima stagione, ha vinto scudetto e Coppa Italia. E’ stato sicuramente il più grande giocatore europeo della sua generazione, tra quelli rimasti in Europa ed a quei tempi in NBA i giocatori europei non erano molti come oggi. La sua più grande impresa è stata sicuramente la vittoria dei mondiali 2002 con la Serbia, battendo in finale il team USA con tante stelle della NBA, anche se non c’erano tutti i migliori, dove Bodiroga ha gestito tutti i possessi finali della partita punto a punto, scavalcando nei momenti cruciali i suoi compagni Divac e Stojakovic, che erano stelle di primo piano in NBA. Mise così a tacere i critici statunitensi, che avevano sempre detto che lui poteva dominare solo in Europa.

ALEXANDER DJORDEVIC: appartiene alla grande generazione jugoslava e poi serba di fine anni 80 e anni 90 che ha vinto tutto, sia col Partizan Belgrado, che con le nazionali. In Italia ha giocato due anni a Milano e due anni nella Fortitudo Bologna, dove però non vinse nulla, non certo per colpa sua. E’ tornato in Italia a tarda età a Pesaro e Milano, a chiudere una straordinaria carriera. E’ stato uno dei migliori playmaker europei della storia.

PREDRAG DANILOVIC: anche lui negli anni 90 ha vinto tutto coi club e con le nazionali jugoslava e serba, ha vinto tutto anche con la Virtus Bologna, eurolega compresa. Arrogante, presuntuoso, fuori dal campo pure violento, ma senza temere la pressione nei momenti decisivi. Memorabile un suo gioco da quattro punti, tiro da tre più tiro libero, che ha dato uno scudetto sullo scadere del tempo alla Vitus. Amatissimo dai suoi tifosi.

BOB MORSE: americano che con Varese ha vinto quattro scudetti e tre euroleghe, uno dei più grandi realizzatori di punti della storia del basket italiano ed europeo.

DARREN DAYE: a Pesaro in quattro anni ha vinto due scudetti ed una coppa Italia: in NBA non fu mai valorizzato dai suoi allenatori, ma in Italia espresse tutto il suo talento, dando vita a memorabili duelli con il leggendario Tony Kukoc, fuoriclasse croato della Benetton Treviso.

MIKE D’ANTONI: ai tempi della grande Milano anni ottanta, oltre a Meneghin e Mcadoo, c’era lui, il play maker che poteva dominare una partita, senza segnare neanche un punto. Poi fu naturalizzato italiano.

Andrea Renzi


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