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Il basket di oggi senza giganti

26 apr 2020
@sportsnaut
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Quando si parla di giocatori di basket la prima cosa che salta alla mente a tutti è l’altezza siderale dei giocatori, il basket è nell’immaginario collettivo lo sport dei giganti con rare eccezioni. Da quando è nato il gioco fino all’introduzione del tiro da tre punti che in NBA è arrivata nel 1979 i giocatori maggiormente dominanti erano quelli più alti, perché si giocava più vicino a canestro. Dopo introduzione del tiro da tre punti tra i giocatori maggiormente dominanti ce n’erano di tutti i ruoli, ma negli ultimi cinque – sei – sette anni essere troppo alti e pesanti è incredibilmente diventato uno svantaggio troppo grosso, al punto tale che centri leggendari di 216 – 220 cm oggi non potrebbero essere utilizzati se non per pochi minuti.

Un motivo di tutto ciò è che oggi il gioco difensivo è diventato meno duro rispetto al passato a causa delle regole odierne e quindi oggi tutti i giocatori riescono ad essere pericolosi nel tiro da tre punti.

Un altro motivo è che ogni generazione migliora a livello di coordinazione rispetto a quella precedente e quindi oggi tutti i giocatori devono saper giocare lontano da canestro. La conseguenza di tutto ciò è che i giganti non hanno la mobilità necessaria per difendere troppo lontano da canestro e quindi con loro in campo le difese vengono trafitte molto più facilmente.

Nel mondo del basket giocatori allenatori, esperti specializzati ma anche e soprattutto i tifosi si chiedono se abbia senso un basket dove leggendari giganti come Wilt Chamberlain, Kareem Abdul Jabbar, Shaquille O’Neal ecc. non potrebbero giocare se non per pochi minuti. Per tornare a rendere utili i giganti bisognerebbe permettere una maggiore durezza difensiva e forse allungare la distanza del tiro da tre punti, ma così facendo le squadre tornerebbero a segnare meno punti rendendo secondo la NBA il gioco meno spettacolare di oggi. C’è però chi contesta questa tesi dicendo che segnare più punti non è maggiore garanzia di spettacolo se il motivo di ciò è che non si può difendere duro. Per il momento la NBA sembra voler proseguire per questa strada, una strada che da sempre meno spazio ai giganti.

Andrea Renzi


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