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Kobe Bryant vive ancora

27 gen 2021
@rai
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Il 26 gennaio 2021 è stato il primo anniversario dalla morte di Kobe Bryant, leggendario giocatore bandiera dei Los Angeles Lakers con cui ha giocato in tutti i suoi venti anni di carriera NBA. Ma anche se fisicamente non è più tra noi, il suo mito è vivo più che mai e non è un mito ingigantito dalla tragedia subita. Non c'è infatti alcun bisogno di regalare lodi a un giocatore che ha vinto cinque titoli NBA, tre come spalla del grande Shaquille O'Neal e due a leader della squadra. 

Pur non avendo l'aura di invincibilità di Michael Jordan, è stato autore della seconda prestazione di sempre in NBA per numero di punti segnati, ottantuno. Solo Wilt Chamberlain con cento ne fece di più in una partita, ma va detto che rapportando i punti ai cento possessi potenziali di una partita, gli ottantuno di Bryant valgono di più, perchè nell'era di Chamberlain nei quarantotto minuti si giocavano più possessi e le partite finivano dunque a punteggi più alti. Anche qui in Italia oggi vengono trasmesse le sue partite di cui tutti i fans hanno memoria.

A Reggio Emilia, città dove Kobe ha vissuto da bambino, hanno intitolato una piazza a lui e alla figlia Gianna, tragicamente deceduta col padre. Proprio come Michael Jordan prima di lui, Kobe era un esempio di professionalità ed etica al lavoro ed era un competitore nato, un tossico del gioco ed un perfezionista; in una sola parola un esempio. L'attuale re dei Lakers LeBron James si è detto orgoglioso di aver riportato il titolo a Los Angeles l'anno scorso per onorare la sua memoria. Il suo ex compagno Pau Gasol fa spesso visita alla vedova Vanessa, ex moglie di Bryant e madre di Gianna e alle figlie rimaste. Kobe non era amato solo come giocatore, ma anche come persona.

Andrea Renzi


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