La Carpegna Prosciutto firma l'impresa a Venezia
Pesaro vince 72-90 sul parquet dei Campioni d'Italia
Quel "nessun nervosismo e nessuna paura" con il quale Repesa aveva presentato la partita di Mestre, sapeva tanto di sparata. Bene, ammesso lo fosse, il coach sapeva bene dove colpire perché per vincere a Venezia serviva qualcosa di oltre l'ordinario. E così preceduta solo dalle profetiche parole del suo allenatore, la Carpegna Prosciutto gioca al Taliercio di Mestre la partita perfetta. Un successo, il primo, pesantissimo.
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E non solo perchè arrivato sul parquet dei Campioni d'Italia. Dopo un primo tempo nel quale Venezia ha incontrato difficoltà nel trovare il canestro grazie alla difesa ordinata e aggressiva degli ospiti, è stato il terzo quarto a segnare la differenza. A spaccare la partita c'è un numero di petardi, ben 7, che portano la Carpegna Prosciutto a +9. Ma visti i precedenti e soprattutto i cali nel quarto, il vantaggio seppure cospicuo non si traduceva automaticamente nella garanzia del colpaccio.
Ma che fosse un pomeriggio diverso ne da conferma il modo con cui le squadre entrano nell'ultimo periodo. E l'affanno con cui De Raffaele cambia modo di giocare e interpreti. Senza trovare mai la soluzione, anzi. Guardando Pesaro volare a +15 e poi anche a + 20. E se l'Umana Reyer non ha giocato una super partita, è stata in questo aiutato da una Carpegna che ha giocato di squadra, una squadra nella quale tutti hanno fatto qualcosa in più. Anche per sopperire all'assenza di Carlos Delfino. Il capitano si sbracciava in panchina e assisteva Repesa durante i time out. Ha funzionato tutto. L'attacco da 90 punti, alimentato da 13 triple, soprattutto la difesa che ai Campioni in carica ne ha concessi solo 72. Ed ecco la vittoria, che anche causa pandemia mancava in campionato dal novembre scorso. Quasi un anno. E così un po' cambia la classifica, ma soprattutto cambia la musica.