Le grandi meteore della NBA a cui il destino ha negato l'Olimpo
La storia di tutti gli sport, basket compreso, è fatta anche di grandi campioni che per un breve lasso di tempo hanno toccato grandi vette, ma poi sono stati ridimensionati dagli infortuni e da un calo di impegno. Nella NBA tra i giocatori che hanno toccato grandi vette per pochi anni ci sono sicuramente questi atleti, ma la lista probabilmente non sarà completa. Penny Hardaway che nella seconda metà degli anni 90 aveva portato assieme al più grande Shaquille O'Neal, gli Orlando Magic ad una finale NBA e si era affermato come uno dei migliori giocatori in assoluto. Fu ridimensionato presto da gravi infortuni. Grant Hill negli anni 90 era diventato la stella dei Detroit Pistons, era paragonato al grande Scottie Pippen per il suo talento e la sua duttilità, poi gli infortuni lo resero un giocatore solo discreto. Derrick Rose negli anni 2000 con i Chicago Bulls vinse da giovanissimo un premio di MVP, gioca ancora oggi, ma è stato rovinato pure lui da gravi infortuni. La stessa sorte è toccata a Brandon Roy dei Portland Trail Blazers e Vince Carter dei Toronto Raptors. Poi ci sono casi come Shawn Kemp dei Seattle Supersonics e DeMarcus Cousins che dopo pochi anni da fuoriclasse hanno avuto una condotta poco professionale e l'Olimpo se lo sono negati da soli. Spesso si dice che la storia non si fa con i se e i ma, ma in casi come questi forse si potrebbe fare un'eccezione, perchè è chiaro che senza gli infortuni le carriere di questi campioni sarebbero state molto più luminose e la storia del basket sarebbe diversa.
Andrea Renzi
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