Piegato da una malattia che ha combattuto con la forza e l'intelligenza del fuoriclasse, è morto Alberto Bucci. Aveva 70 anni e prima che allenatore di successo e Presidente della Virtus era amico dei sammarinesi e volto della San Marino Rtv.
Lo ricorda il Dg di San Marino Rtv, Carlo Romeo: "Tutti noi di Rtv abbiamo perso - oltre che uno di noi - un amico e soprattutto un Maestro.
Essere un Maestro - e non è facile oggi trovarne, peraltro - vuol dire non insegnare teoremi, date o fredde formule, ma segnare una via, dimostrare che quella via è possibile e saper accompagnare alla distanza adeguata chi ha scelto di seguirla. La distanza aumenterà necessariamente perché la vita lo impone, ma i Maestri non scompaiono mai per chi li ha incontrati, altrimenti non sarebbero tali.
Alberto è stato veramente un Maestro per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo o anche solo di incrociarlo in uno studio televisivo, su un campo sportivo, in uno spogliatoio o in una di quelle aule dove spiegava e raccontava cose che conosceva bene e che soprattutto amava.
Aveva il piacere di raccontare, di dimostrare, di spiegare, sempre sorridendo e con semplicità, caratteristica dei più bravi. Maestro nel formare gruppi composti da individui fra loro diversissimi - arte somma e quasi impossibile - e le sue squadre spesso vincevano per questo. Maestro nell'aiutare i giornalisti più giovani a vedere le cose al di fuori dei luoghi comuni, di questa micidiale cronica banalità del quotidiano cui rischiamo di rassegnarci. Maestro di prospettiva, nel dare la giusta importanza alle cose, anche quando parlava della sua salute e della sua fatica quotidiana per conservarla come meglio possibile. Sembrava avesse imparato il segreto della vita, qualcosa che si rivela solo a chi ha grande cuore, grande intelligenza, grande carattere. Ci mancherà molto. Un grande abbraccio da tutti noi di Rtv, che abbiamo avuto la fortuna di aver lavorato con lui".
Lo ricorda il Dg di San Marino Rtv, Carlo Romeo: "Tutti noi di Rtv abbiamo perso - oltre che uno di noi - un amico e soprattutto un Maestro.
Essere un Maestro - e non è facile oggi trovarne, peraltro - vuol dire non insegnare teoremi, date o fredde formule, ma segnare una via, dimostrare che quella via è possibile e saper accompagnare alla distanza adeguata chi ha scelto di seguirla. La distanza aumenterà necessariamente perché la vita lo impone, ma i Maestri non scompaiono mai per chi li ha incontrati, altrimenti non sarebbero tali.
Alberto è stato veramente un Maestro per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo o anche solo di incrociarlo in uno studio televisivo, su un campo sportivo, in uno spogliatoio o in una di quelle aule dove spiegava e raccontava cose che conosceva bene e che soprattutto amava.
Aveva il piacere di raccontare, di dimostrare, di spiegare, sempre sorridendo e con semplicità, caratteristica dei più bravi. Maestro nel formare gruppi composti da individui fra loro diversissimi - arte somma e quasi impossibile - e le sue squadre spesso vincevano per questo. Maestro nell'aiutare i giornalisti più giovani a vedere le cose al di fuori dei luoghi comuni, di questa micidiale cronica banalità del quotidiano cui rischiamo di rassegnarci. Maestro di prospettiva, nel dare la giusta importanza alle cose, anche quando parlava della sua salute e della sua fatica quotidiana per conservarla come meglio possibile. Sembrava avesse imparato il segreto della vita, qualcosa che si rivela solo a chi ha grande cuore, grande intelligenza, grande carattere. Ci mancherà molto. Un grande abbraccio da tutti noi di Rtv, che abbiamo avuto la fortuna di aver lavorato con lui".
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