Pesaro schianta ancora Roma ed è prima con Sassari
L'89-56 elimina i capitolini e rilancia le ambizioni della Carpegna Prosciutto: vincendo entrambe le gare rimanenti si assicurerebbe la Final Four.
L'innesto all'ultimo di Evans e Gerald Robinson non cambia i giochi di forza tra Virtus Roma e VL Pesaro e il bis coi capitolini finisce con un altro scarto multiplo di 11. Dal +44 di lunedì al +33 di ieri, un 89-56 che elimina definitivamente la Virtus e lancia in vetta al girone la Carpegna Prosciutto, perché intanto Sassari cade d'un punto con Brindisi e subisce l'aggancio. Ora Pesaro ha tutto nelle sue mani: se vincerà entrambe le partite rimanenti, sarà certa della Final Four. Il primo ostacolo sono i pugliesi, battuti di 12 all'esordio ma poi cresciuti esponenzialmente sulle ali di D'Angelo Harrison, 21 punti di media nelle tre gare successive. E poi la Dinamo,che all'andata si impose di 15 comandando ininterrottamente da fine primo quarto. Un cammino arduo per il quale Repesa potrà contare di nuovo su Carlos Delfino, che ha scontato il doppio turno di squalifica.
Come all'andata, non c'è partita: la VL parte forte coi canestri di Tambone e di un Cain a tutto campo ed è subito 18-9. I 5 in fila di Gerald Robinson illudono Roma, subito rimessa all'angolo dalle triple di Zanotti – il migliore con 15 punti e 9 rimbalzi – e Justin Robinson, che chiuderà a 10+7 assist. La Virtus tiene finché reggono i due americani, che ne sommano 25 e sono gli unici del roster in doppia cifra. Già a inizio secondo quarto però Bucchi è costretto a dar fiato ai titolari, così per mezzo periodo tocca ai ragazzini e tra perse sanguinose, tiri sballati e altri non presi ne escono 6' 30” senza punti. E Pesaro dilaga: i contropiedi di Massenat danno il via allo strappo, che prende corpo coi canestri di Filloy e Zanotti per il 15-0 del +23. Al rientro di Robinson ed Evans le distanze sono già incolmabili e la ripresa è poco più che un allenamento in vista di incontri che contano davvero.
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