Tony Parker, l'ultimo vero playmaker in NBA

Tony Parker, l'ultimo vero playmaker in NBA.

Quasi quattro anni fa si è ritirato all'età di trentasette anni il francese Tony Parker, probabilmente l'ultimo vero playmaker vecchio stampo della storia del basket. Dopo di lui è cambiata la concezione del ruolo. Per tanti decenni il playmaker è stato un giocatore che viveva esclusivamente in funzione della squadra e dei compagni. Sempre penalizzato nelle statistiche sia sui punti che sugli assist, perché il suo scopo era creare gioco per i compagni, selezionare la giocata giusta per il bene della squadra e possibilmente mandare a referto i compagni che in momenti di crisi ne avevano più bisogno.

Dopo di lui c'è stato lo spagnolo Ricky Rubio, che però è diventato negli anni un playmaker moderno, sempre se abbia senso usare questo termine, perché non è scritto da nessuna parte che oggi i playmaker debbano per forza giocare prima per sè stessi e poi per i compagni. Parker con i San Antonio Spurs ha vinto quattro titoli NBA e una volta è stato pure premiato MVP delle finali, nonostante fosse in squadra col leggendario Tim Duncan. Quando quest'ultimo è calato di rendimento a causa età, fu proprio Parker a diventare leader della squadra e nell'anno 2011-12 in cui giocò più per sé stesso che per i compagni, secondo molti addetti ai lavori avrebbe meritato il premio di MVP della stagione regolare, anche come riconoscimento verso una carriera sempre sacrificata a beneficio dei compagni.

Andrea Renzi

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