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VL Pesaro, e sono 8: la Virtus Roma vince 92-83

Perso subito Chapman per infortunio, i biancorossi restano sul pezzo fino all'ultimo minuto, ma cadono ancora e restano a quota zero.

di Riccardo Marchetti
18 nov 2019
Il punto finale di Jefferson
Il punto finale di Jefferson

Un po' per sfortuna, un po' per le solite mancanze, la VL Pesaro che torna a vestire biancorosso continua a restare al palo. L'8° ko su 8 è un 92-83 sul parquet della Virtus Roma, in una partita nella quale i marchigiani sono praticamente sempre sul pezzo ma mai in vantaggio, tolto qualche possesso nel primo quarto. E intanto sono sempre più soli in coda, perché Pistoia batte Cantù e sale a 4 insieme Trieste.

Perego può sacramentare contro la dea bendata per l'infortunio quasi immediato di Chapman, uscito dopo 5' per un problema alla caviglia. Può prendersela solo con sé e coi suoi invece per quel che riguarda il misero 8/33 da fuori, il 45% da due e i troppi liberi sbagliati nei momenti clou. Barford – l'uomo di qualità del roster - nasconde i tanti errori al tiro dietro 23 punti, che ne fanno il bomber di serata. Bene Eboua – doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi – mentre Thomas e Zanotti salvano le statistiche con 9 rimbalzi a testa, da aggiungere a 15 punti, il capitano, e al 4/4 da due, il lungo. Di là 20 cadauno per Dyson e Kyzlink, 15 per Buford, 13+9 rimbalzi per Jefferson – che ne mette 10 nel quarto conclusivo – e doppio 10 punti/rimbalzi per Pini.

Nonostante la VL perda subito uno dei suoi uomini di punta, la partita scorre quasi senza strappi. Nel primo tempo Roma non va oltre il +7 e al rientro dal riposo lungo Bucchi è costretto a panchinare a lungo Alibegovic, arrivato a 10 punti ma anche a 4 falli. Le scorribande di Dyson producono un 6-0 che vale il +10, poi, sempre per 4 falli, va in panca pure Pini, così, al 30°, Pesaro ha dimezzato il distacco. Dunque si decide tutto nel quarto, praticamente una fisarmonica: Dyson, Kyzlink e un Jefferson divenuto dominante sotto plancia devono sudare parecchio per allontanare una VL che, guidata da Barford, arriva più volte a meno di un possesso dal pari. L'opportunità per impattarla arriva tra 38° e 39°, quando Eboua schiaccia il -2 e al giro dopo si presenta in lunetta, dove però fa solo 1/ 2. Resta tutto in bilico finché, a 51” dalla fine, Kyzlink capitalizza il recupero di Pini con la tripla del +6. Barford sfrutta a metà un altro giro in lunetta e allora Dyson prima lo imita, poi cala la mannaia recuperando su Thomas e servendo Jefferson, il cui gioco da tre vale il definitivo +9.


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