SERIE A

VL Pesaro, e sono 8: la Virtus Roma vince 92-83

Perso subito Chapman per infortunio, i biancorossi restano sul pezzo fino all'ultimo minuto, ma cadono ancora e restano a quota zero.

Un po' per sfortuna, un po' per le solite mancanze, la VL Pesaro che torna a vestire biancorosso continua a restare al palo. L'8° ko su 8 è un 92-83 sul parquet della Virtus Roma, in una partita nella quale i marchigiani sono praticamente sempre sul pezzo ma mai in vantaggio, tolto qualche possesso nel primo quarto. E intanto sono sempre più soli in coda, perché Pistoia batte Cantù e sale a 4 insieme Trieste.

Perego può sacramentare contro la dea bendata per l'infortunio quasi immediato di Chapman, uscito dopo 5' per un problema alla caviglia. Può prendersela solo con sé e coi suoi invece per quel che riguarda il misero 8/33 da fuori, il 45% da due e i troppi liberi sbagliati nei momenti clou. Barford – l'uomo di qualità del roster - nasconde i tanti errori al tiro dietro 23 punti, che ne fanno il bomber di serata. Bene Eboua – doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi – mentre Thomas e Zanotti salvano le statistiche con 9 rimbalzi a testa, da aggiungere a 15 punti, il capitano, e al 4/4 da due, il lungo. Di là 20 cadauno per Dyson e Kyzlink, 15 per Buford, 13+9 rimbalzi per Jefferson – che ne mette 10 nel quarto conclusivo – e doppio 10 punti/rimbalzi per Pini.

Nonostante la VL perda subito uno dei suoi uomini di punta, la partita scorre quasi senza strappi. Nel primo tempo Roma non va oltre il +7 e al rientro dal riposo lungo Bucchi è costretto a panchinare a lungo Alibegovic, arrivato a 10 punti ma anche a 4 falli. Le scorribande di Dyson producono un 6-0 che vale il +10, poi, sempre per 4 falli, va in panca pure Pini, così, al 30°, Pesaro ha dimezzato il distacco. Dunque si decide tutto nel quarto, praticamente una fisarmonica: Dyson, Kyzlink e un Jefferson divenuto dominante sotto plancia devono sudare parecchio per allontanare una VL che, guidata da Barford, arriva più volte a meno di un possesso dal pari. L'opportunità per impattarla arriva tra 38° e 39°, quando Eboua schiaccia il -2 e al giro dopo si presenta in lunetta, dove però fa solo 1/ 2. Resta tutto in bilico finché, a 51” dalla fine, Kyzlink capitalizza il recupero di Pini con la tripla del +6. Barford sfrutta a metà un altro giro in lunetta e allora Dyson prima lo imita, poi cala la mannaia recuperando su Thomas e servendo Jefferson, il cui gioco da tre vale il definitivo +9.

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