Era il 9 luglio 2006. L'Italia batteva la Francia ai calci di rigore e si laureava campione del mondo per la quarta volta nella sua storia. Sono trascorsi 9 anni e altre due edizioni (Sud Africa e Brasile), disgraziate per i colori azzurri, ma quel ricordo è ancora vivo. La notte di Berlino incoronò l'Italia di Marcello Lippi, ma anche di Fabio Grosso autentico protagonista di quel mese di sofferenza sfociato nell'immensa gioia a distanza di 24 anni da Spagna 82. Fu il mondiale della testata di Zidane a Materazzi, il mondiale della solita Italia che arrivava a quella manifestazione in piena Calciopoli. Gli azzurri chiusero primi il girone con 7 punti frutto delle vittorie su Ghana e Repubblica Ceca e del pareggio con gli Stati Uniti. La grande sofferenza arrivò agli ottavi: Totti stese l'Australia su rigore, un po' così, al 95esimo. Zambrotta e doppio Toni, nei quarti con l'Ucraina, non c'è stata storia. La partita epica è stata senza alcun dubbio la semifinale contro i fortissimi padroni di casa della Germania: Grosso al 119esimo e Del Piero al 121 per una vittoria spinta decisiva verso la conquista del Mondiale. Titolo che arrivò puntuale il 9 luglio 2006 contro la Francia. L'1 a 1 firmato Zidane su rigore e replica di Materazzi resistette fino ai calci di rigore: errore di Trezeguet, decisivo il tiro dagli undici metri dell'uomo di quel mondiale Fabio Grosso. Un mondiale che in piccolissima parte ci sentiamo anche nostro: per la prima volta infatti la San Marino Rtv trasmise tutte le partite in diretta, e in un certo senso abbiamo ottenuto il massimo al primo tentativo.
L.G
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