Adios Spagna: due anni di rivoluzione buttati al vento
Senza Xavi era rimasto solo uno sterile possesso palla fine a se stesso, facilmente castigato dalla pragmatica Italia di Conte a Euro2016. Poi arrivò Lopetegui e già lì fu rivoluzione, rivoluzione al sapor di risorgimento: due anni senza ko e Spagna di nuovo favorita, ma solo fino alla vigilia. Perché Lopetegui fa il furbo, rinnova e poi firma col Real Madrid, venendo subito liquidato. E dopo la rivoluzione ecco la restaurazione di Hierro, che CT non è e opta per il ritorno al tiqui taqua, che però, come detto, senza Xavi è quasi nulla. Cancellati due anni di progressi, si deve ripartire: degli antichi eroi saluta Iniesta, forse Piquè e Silva, non Sergio Ramos. E chissà De Gea, criticatissimo ma in teoria troppo giovane per salutare. Giovane come Saul, Asensio, Isco: a continuare, con loro, la rivoluzione di Lopetegui potrebbe essere uno tra Luis Enrique e Quique Sanchez Flores.
RM