All'Atleti Azzurri d'Italia si gioca per il fondo della classe, eppure lo spettacolo non manca. La spunta l'AlbinoLeffe, che domina, sciupa, sbaglia un rigore e resta in dieci, ma al 95° torna sugli 11 metri con Sbaffo e batte 1-0 la Virtus Verona, che così va a comporre un terzetto di ultime coi seriani e il Renate.
40” ed è subito Kouko dalla distanza, Chironi blocca. L'estremo veneto concede anche bis e tris ravvicinati, su Sibilli, servito in area da Ruffini, e su Romizi. Di là Casarotto ci prova da lontano e quasi sorprende Coser, che manda in angolo. Sulla battuta che segue, sponda di N'Ze e colpo da karateka di Rossi, traversa e rimbalzo di qua dalla riga. Ancora Albino con la sberla da lontano di Agnello, Chironi respinge di nuovo.
Ammonizione incontestabile per Giorgione – che ferma un contropiede entrando da dietro – e altra discesa mancina di Ruffini: il cross è troppo alto per Sibilli ma viene rimesso in area da Gonzi, con Kouko a sfoderare una rovesciata un po' svirgolata, ma uscita non di tanto. La ripresa si apre nello stesso modo in cui si chiuderà: punizione di Romizi, parata di Rossi e rigore netto. Dal dischetto però Kouko è tutto tranne che perfetto e Chironi può neutralizzare in due tempi. L'ivoriano ci riprova su apertura di Sibilli, dopo aver saltato Rossi però s'incarta ancora e la regala al portiere.
Timidi segnali di Virtus col rasoterra appena fuori di Ferrara, mentre sull'imbucata di Kouko parte il ping pong: Rossi ferma Galeandro in scivolata, Chironi s'oppone ad Agnello e N'Ze mura in angolo ancora Galeandro. E pochi secondi dopo Giorgione s'avventa in acrobazia su Trainotti, un'entrataccia che vale secondo giallo e allontanamento. La Virtus però non ne approfitta e nel recupero l'Albino si prende un successo atteso sei turni. Galeandro e Gusu combinano a suoi di rimpalli, appoggio a rimorchio per il destro di Agnello messo in angolo da Rossi. E proprio su azione d'angolo colpo di testa di Colombi e altra parata vietata, griffata Momenté. Pochi dubbi pure in questo caso, la differenza è che a battere il rigore ci va Sbaffo e Chironi, pur intuendo di nuovo, non riesce a ripetere il miracolo.
RM
40” ed è subito Kouko dalla distanza, Chironi blocca. L'estremo veneto concede anche bis e tris ravvicinati, su Sibilli, servito in area da Ruffini, e su Romizi. Di là Casarotto ci prova da lontano e quasi sorprende Coser, che manda in angolo. Sulla battuta che segue, sponda di N'Ze e colpo da karateka di Rossi, traversa e rimbalzo di qua dalla riga. Ancora Albino con la sberla da lontano di Agnello, Chironi respinge di nuovo.
Ammonizione incontestabile per Giorgione – che ferma un contropiede entrando da dietro – e altra discesa mancina di Ruffini: il cross è troppo alto per Sibilli ma viene rimesso in area da Gonzi, con Kouko a sfoderare una rovesciata un po' svirgolata, ma uscita non di tanto. La ripresa si apre nello stesso modo in cui si chiuderà: punizione di Romizi, parata di Rossi e rigore netto. Dal dischetto però Kouko è tutto tranne che perfetto e Chironi può neutralizzare in due tempi. L'ivoriano ci riprova su apertura di Sibilli, dopo aver saltato Rossi però s'incarta ancora e la regala al portiere.
Timidi segnali di Virtus col rasoterra appena fuori di Ferrara, mentre sull'imbucata di Kouko parte il ping pong: Rossi ferma Galeandro in scivolata, Chironi s'oppone ad Agnello e N'Ze mura in angolo ancora Galeandro. E pochi secondi dopo Giorgione s'avventa in acrobazia su Trainotti, un'entrataccia che vale secondo giallo e allontanamento. La Virtus però non ne approfitta e nel recupero l'Albino si prende un successo atteso sei turni. Galeandro e Gusu combinano a suoi di rimpalli, appoggio a rimorchio per il destro di Agnello messo in angolo da Rossi. E proprio su azione d'angolo colpo di testa di Colombi e altra parata vietata, griffata Momenté. Pochi dubbi pure in questo caso, la differenza è che a battere il rigore ci va Sbaffo e Chironi, pur intuendo di nuovo, non riesce a ripetere il miracolo.
RM
Riproduzione riservata ©