D'Angelo resta a Rimini, ma prende 4 giornate di squalifica

Vince la ragion di stato e l'affetto che lega reciprocamente Luca D'Angelo a Rimini. La società ha chiesto al tecnico di restare interpretando anche la volontà di squadra e piazza. E non poteva che finire con un abbraccio tra l'uomo di Pescara, ormai riminese d'adozione e i colori biancorossi. Avanti con D'Angelo, ma sull'amore di ritorno si abbatte la mannaia del Giudice Sportivo. Attesa, in qualche modo annunciata, dopo il convulso finale di partita di domenica scorsa al Neri contro l'Alessandria. Quattro giornate di squalifica, le stesse che mancano alla fine del campionato di Seconda Divisione. Il Rimini, che non farà ricorso, sarà guidato in panchina dal vice Maurizio Drudi e dal Direttore Sportivo Paolo Bravo e ritroverebbe D'Angelo solo se fosse costretto all'appendice dei play out. Dal Giudice anche 2.000 euro di ammenda per lancio di oggetti in campo all'indirizzo di un assistente. La società fa quadrato attorno a tecnico e squadra. Sono stati saldati gli stipendi entro i termini di regolamento per cui non ci saranno penalizzazioni da scontare nel prossimo campionato. Insomma la strada che porta alla salvezza è lunga e dura. Ma si intravvedono anche componenti in grado di remare dalla stessa parte.

Roberto Chiesa

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