Bellaria - Giacomense 0-3

Pepe è tornato, il problema è che è sparito il Bellaria. Travolto da una Giacomense che sembrava averne molto più e probabilmente ne aveva. Favorito senza dubbio dalla piega che dopo appena quattro minuti ha preso il pomeriggio. Dall'angolo il portiere Rossini resta timidamente dietro al blocco e il centralone Sirri si inventa una bicicletta alla “don Vito Chimenti”. Dal vantaggio trovato esce come dalla galleria del vento una Giacomense praticamente perfetta che mai offre il fianco all'accenno di ritorno romagnolo. Il Bellaria fa poco e quello che fa lo fa con confusione, cercando sempre con il lancio lungo per Bernacci che però è squalificato e non c'è. Ci sono Nicastro e Fall, c'è Tattini dietro le punte ma il portiere giacomense Poluzzi viva una tranquilla domenica prenatalizia. Il Bellaria come detto non c'è e anche l'ottimista più inguaribile la da su prima dell'intervallo. Masina si infila in una difesa alta e disattenta, Rosseti lo stende: è da regolamento, rigore ed espulsione. L'eterno piede di Varricchio chiude ogni prurito di rimonta.
Sotto di un uomo e due gol, il secondo tempo è un calvario con contorno di stupidaggini varie. La più clamorosa è quella di Fall che a palla lontana mette le mani addosso a Sirri e va fuori. In 9 l'agonia è garantita. Un possesso molto tranquillo di quelli di Leo Rossi e mentre la nebbia attenua quei pochi colori e fa tutto grigio. Draghetti fa anche 3-0. Per la prima volta non pervenuta la squadra di Pepe sarà sottoposta ad un discreto restyling.
[Nel servizio l'intervista a Gianni Califano, Direttore Sportivo Bellaria]

Roberto Chiesa

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