Blatter, appello al TAS: "Con Platini un debito da saldare"
“Sono fiducioso; ho la possibilità di essere ascoltato dal TAS, un'istituzione per la quale ho lavorato quando ero presidente della FIFA. É positivo poter presentare il mio punto di vista per convincere i giudici – mi auguro – della correttezza del pagamento contestato.
Non mi chiamerei Sepp Blatter se non ci credessi. Siamo nel mondo del calcio e nel calcio ci sono gli arbitri. Al momento in campo c'è un conflitto tra due giocatori che dicono, entrambi, di non aver fatto nulla di scorretto. Ora sta all'arbitro decidere chi abbia ragione. Accetterò qualsiasi decisione: il calcio insegna a vincere, ma anche a perdere.
Sul verdetto? Credo in me stesso, in Dio e nel mio avvocato. Non saprei prevedere l'esito, non si tratta di una partita, ma di un processo. Sono confidente che potremo dimostrare come nulla di ingiusto sia avvenuto tra me, la FIFA e Platini”.
L'ex presidente FIFA – dimessosi a giugno 2015 – si è detto certo che il TAS comprenderà che il pagamento contestato altro non era che un debito legalmente saldato dalla FIFA a Platini, che si è già appellato al Tribunale di Arbitrato Sportivo, ottenendo niente più di un ulteriore sconto sulla squalifica, quantificata in quattro anni. Anche l'ex numero uno dell'UEFA è stato sentito quest'oggi, dichiarando di essere a Losanna per “dire la verità per l'ennesima volta”.
Il TAS intanto non ha ancora fatto sapere quando si esprimerà in merito al ricorso presentato da Sepp Blatter.
Nel servizio l'intervista a Joseph Blatter, ex presidente FIFA.
LP