Bonimba fa 70

Per Gianni Brera era Bonimba, quindi per tutti è Bonimba. Un centravantone che terrorizzava i portieri e che anche oggi che fa 70 si può definire un pezzo d'uomo, castano ma non tinto. 70 anni con l'Inter nel sangue, nel cuore, sulla maglia che esperienze fuori Milano che ha sempre vissuto come un tradimento alla sua fede, come quella volta che Italo Allodi gli disse “O vai a Potenza o smetti di giocare”.
Varese, Cagliari dove sente odor di scudetto ma deve lasciare perchè o lui o Riva e figuriamoci Riva fuori dalla sardegna. Quindi di nuovo Inter e due titoli di capocannoniere, la rovesciata che ha fatto epoca, la lattina che gli ha spaccato la testa a Moenchengladbach e la finale di Coppa Campioni persa contro l'Ajax di Cruijff. Infondo perfino il passaggio alla Juve lo vive come un temporaneo esilio. L'attesa di un atto terzo in casa nerazzurra che non ci sarà. E se ha un rimpianto il per sempre bomber è quello di non averla allenata la sua Inter. Ha guidato per 13 anni la Nazionale di Serie C ma è rimasto alla cosiddetta gavetta. Oggi di quella carriera romanzesca dal Cagliari alla Juve resta un solo inelegante quesito. Meglio Boninsegna o Gigi Riva? Meglio tutti e due.

Roberto Chiesa

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