Per la pensione c'è tempo perché i gol non hanno età e l'esperienza nel calcio nessuno la vuole rottamare. Ha suscitato sorpresa quindi Totò Di Natale quando ieri ha annunciato l'intenzione di lasciare a giugno: a deprimerlo non sono gli anni che avanzano (ha passato i 36), che non gli hanno impedito di segnare 103 gol nelle ultime quattro stagioni, quanto alcune critiche ed il momento grigio dell'Udinese dopo anni di grande ribalta. Ma molti credono che sia stato solo lo sfogo di un momento, visto che Luca Toni, di sei mesi più anziano, sta vivendo una stagione d'oro con nove reti all'attivo: la doppietta ai friulani ha spinto il sorprendente Verona al quinto posto facendo sognare ai suoi tifosi i tempi gloriosi di Bagnoli e Elkjaer. E il campione del mondo sogna un clamoroso ritorno in Brasile otto anni dopo la magica serata di Berlino. Una volta gli ultra trentacinquenni in campo erano pochi, e soprattutto portieri, ma ora la professionalità, i progressi nella preparazione e nella medicina hanno forgiato dei supermen che non sfigurano ai ritmi forsennati del calcio moderno. Se Alex Del Piero (39) ha preferito un autunno dorato in Australia visto che alla Juventus non lo volevano più, Francesco Totti ha avuto il privilegio di continuare ad essere a 37 anni la bandiera della Roma: qualche gol in meno ma tanto genio e passione a disposizione della squadra, pur tra pause dovute ad acciacchi vari. Oltre a Toni (per non parlare dei giovani 31/enni Kakà, Gilardino e del 33/enne Amauri) ieri è stata la giornata solenne di un altro veterano, Miro Klose che ha infilzato l'Inter di Mazzarri dando il benvenuto alla nuova gestione di Reja. A 35 anni il goleador tedesco cerca di gestire i suoi malanni per far fare il salto di qualità alla sua talentuosa nazionale ai mondiali. Se Klose non fosse stato bloccato da tanti infortuni probabilmente Petkovic sarebbe ancora l'allenatore della Lazio. Ma una vita calcistica a 35 anni è ancora in pieno sviluppo visto che Buffon (36) e Pirlo (35) sono protagonisti della Juve dei record e sono i cardini della nazionale di Prandelli, De Sanctis (37) è il portiere della miglior difesa del campionato, Daniele Conti (35) è il regista insostituibile del Cagliari, Ambrosini (36) modera le esuberanze giovanili della Fiorentina champagne di Montella. Quando i più esperti calano, sono dolori: il Catania paga il ridotto rendimento di Legrottaglie (37), il Chievo quello di Pellissier (35), l'Inter quelli di Samuel (36) e Milito (35). Diverso il discorso di Javier Zanetti, tornato in campo a 40 anni sei mesi dopo essersi rotto il tendine d'Achille. Il capitano non delude, ma paga il momento no nerazzurro coinciso con l'addio di Moratti e l'avvento di Thohir. Ma per i quarantenni bionici del calcio non è un momento felice: il 'gemello' gallese di Zanetti, Ryan Giggs, uno dei fenomeni del calcio mondiale, è coinvolto nell'annus horribilis del Manchester United che, dopo l'addio di Ferguson, sta precipitando in un modesto centro classifica della Premier dopo 20 anni ai vertici europei. Ma non tutti possono avere il talento, la determinazione e la fortuna, come Dino Zoff, di alzare la Coppa del Mondo a 41 anni. (ANSA).
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