Il carattere del Forlì, il buio a Santarcangelo

Timido e arrendevole fuori, leone e spavaldo in casa anche in presenza di assenze piuttosto pesanti. E' un Forlì a due velocità quello a cui siamo abituati, con una spiccata personalità doppia che fino ad oggi lo tiene lontano dai sogni, a distanza di sicurezza dagli incubi e consente a Roberto Rossi di prender sonno a settimane alterne. Quelle che seguono la vittoria e spengono una contestazione che più o meno rumorosamente va avanti dall'anno scorso. La vittoria contro la Spal, ottenuta senza sei titolari potrebbe far da scintilla, dare alla squadra quella fiducia per provare a giocare anche lontano dal Morgagni, per esempio a Pontedera nel prossimo week end. Ma il dato che invece va corretto riguarda i gol subiti. 22 sono troppi anche se finalmente ieri Scotti ha chiuso la porta inviolata. E' forse questo l'aspetto più interessante.
Poca roba invece il Santarcangelo. Che per stessa ammissione del tecnico Fraschetti si è progressivamente rintanato quasi aspettando a Grosseto il colpo del k.o. Atteggiamento e numeri a condannare i romagnoli che con una sola vittoria all'attivo condividono con il San Marino il record negativo e che con appena 10 gol segnati sono il secondo peggior attacco. La rivoluzione estiva, la rosa ribaltata dopo la buona stagione passata, non ha portato i frutti sperati indebolendo anche la posizione del tecnico che pure ha dimostrato di saper lavorare. La società difende Fraschetti e l'idea che sarà il doppio confronto interno a decretarne la sorte. Un riguardo umanamente comprensibile a patto che ci sia reciproca fiducia e qualche idea su come uscire da questo momento.

Roberto Chiesa

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