Dopo settimane al centro di ventilate ed intricatissime trattative di mercato che intendevano azzardare il suo futuro prossimo, attualmente a metà tra Atletico Madrid e Chelsea, Thibaut Cuortois non avrebbe mai immaginato uno scenario simile a quello dipinto pochi minuti dopo l'ufficializzazione della semifinale di Champions League che vedrà coinvolte le sue due metà calcistiche.
Immediatamente montato un caso Courtois: esiste una clausola per la quale in caso di incrocio continentale tra Chelsea e Atletico Madrid, il club iberico non avrebbe potuto schierare il portierino belga, a meno di sborsare 3 milioni di euro a partita come penale.
Già difficile da accettare a livello morale, la UEFA ha provveduto a smontare il caso in un battito di ciglia: dura replica a mezzo comunicato stampa sul sito ufficiale, con riferimenti all'integrità delle manifestazioni sportive e dei regolamenti della UEFA Champions League quanto quello disciplinare della UEFA stessa. "Inaccettabile - si legge, ma lo dirà anche Gianni Infantino in diretta streaming in occasione dei sorteggi delle semifinali di Champions ed Europa League - qualsiasi tipo di pressione o tentativo di pressione e influenza nei confronti di giocatori di altri club". Posizione ufficiale che trova fondamento a livello di legislazione sportiva continentale: "determinate clausole, che magari possono essere fatte valere in campo nazionale, sono svuotate di ogni fondamento in campo europeo, quantomeno per le competizioni sotto l'egida UEFA. Ogni azione che si dimostri in violazione dei regolamenti a cui si è fatto riferimento - sottolinea la UEFA - sarà passibile di pesanti sanzioni".
Colpo incassato immediatamente dal Chelsea, che nelle parole del suo amministratore delegato Ron Gourlay non oppone la minima resistenza: "Courtois potrà giocare in semifinale".
Primo episodio di un rapporto che si annuncia complicato: in estate si dovrà decidere in merito al futuro del portiere belga, in scadenza del prestito triennale a Madrid e che Mourinho vuole assolutamente come erede di Petr Cech, nonostante Cuortois abbia già dichiarato di voler tentarle tutte per rimanere in Spagna.
LP
Immediatamente montato un caso Courtois: esiste una clausola per la quale in caso di incrocio continentale tra Chelsea e Atletico Madrid, il club iberico non avrebbe potuto schierare il portierino belga, a meno di sborsare 3 milioni di euro a partita come penale.
Già difficile da accettare a livello morale, la UEFA ha provveduto a smontare il caso in un battito di ciglia: dura replica a mezzo comunicato stampa sul sito ufficiale, con riferimenti all'integrità delle manifestazioni sportive e dei regolamenti della UEFA Champions League quanto quello disciplinare della UEFA stessa. "Inaccettabile - si legge, ma lo dirà anche Gianni Infantino in diretta streaming in occasione dei sorteggi delle semifinali di Champions ed Europa League - qualsiasi tipo di pressione o tentativo di pressione e influenza nei confronti di giocatori di altri club". Posizione ufficiale che trova fondamento a livello di legislazione sportiva continentale: "determinate clausole, che magari possono essere fatte valere in campo nazionale, sono svuotate di ogni fondamento in campo europeo, quantomeno per le competizioni sotto l'egida UEFA. Ogni azione che si dimostri in violazione dei regolamenti a cui si è fatto riferimento - sottolinea la UEFA - sarà passibile di pesanti sanzioni".
Colpo incassato immediatamente dal Chelsea, che nelle parole del suo amministratore delegato Ron Gourlay non oppone la minima resistenza: "Courtois potrà giocare in semifinale".
Primo episodio di un rapporto che si annuncia complicato: in estate si dovrà decidere in merito al futuro del portiere belga, in scadenza del prestito triennale a Madrid e che Mourinho vuole assolutamente come erede di Petr Cech, nonostante Cuortois abbia già dichiarato di voler tentarle tutte per rimanere in Spagna.
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