In principio l'Assemblea ratifica il cambio di statuto che apre al Ceferin quater, poi il colpo di teatro. Il Presidente non si ricandiderà nella tornata del 2027 preferendo non avvalersi della norma appena approvata che gli consentirebbe di guidare il board fino al 2031. La solo FA infatti aveva espresso voto contrario, l'Ucraina ha preferito astenersi e dunque ad accompagnare il Presidente c'era molto di più di un'ampia maggioranza. Nel suo intervento Ceferin è tornato ad attaccare la Superlega. "I club sono liberi di entrare in nuove competizioni, non ne hanno mai abbastanza di soldi, potere, capitali. Anche se questo significa distruggere il calcio. Sta lì il pericolo, nel voler comprare il merito sportivo. I tifosi non sono stupidi, i sogni non sono in vendita".
Proprio l'idea dei grandi club di tirare dritto su progetti alternativi e la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha bocciato il monopolio dell'Uefa potrebbero aver indotto Ceferin a uscire di scena. Al Congresso attesa anche il Presidente della Fifa Gianni Infantino, che è intervenuto focalizzandosi sulla lotta al razzismo negli stadi auspicando l'adozione di un protocollo che preveda l'interruzione della partita per al massimo 2 volte, dopodiché sospensione definitiva e sconfitta a tavolino. Infantino ha definito "un crimine" il razzismo richiamando ognuno alla responsabilità delle proprie azioni.