L'ennesima rimonta subita costa altri due punti e un dubbio amletico. Non è che a forza di raccontare che il Cesena deve solo salvarsi la squadra lo creda davvero? Perchè con la robaccia che c'è in giro basterebbe un po' di coraggio. Può succedere di andar sotto anche se le palle inattive sono diventate ormai una sciagura costante e può succedere anche di trovar difficoltà contro un Cittadella dignitoso ma con una rosa assolutamente da non confrontare. Quello che non ci sta è trovarsi davanti e ritirarsi a difesa e contropiede per poi beccare puntualmente negli ultimi minuti. E' un difetto di personalità forse favorito dal clima di riconoscenza che porta a prendere per buono ogni teorema del tecnico, porta a nascondersi e magari a qualche alibi. Non è corretto ad esempio, dire che nel giugno scorso la squadra era fallita e ora è nella parte sinistra della classifica. Ci sono persone che hanno lavorato al salvataggio, che ancora lottano con i conti ma che hanno consegnato al campo una squadra più forte di quella di un anno fa. Certo limitata da una marea di infortuni, ma che non può accettare l'orizzonte limitato di una salvezza. Una vocazione operaia radical chic, finta. Non in linea con una cifra tecnica da play off. Che potranno essere centrati o meno ma che vanno inseguiti come vero obiettivo di stagione.
Roberto Chiesa
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