Aveva chiesto di tenere, di turarsi il naso, di restare aggrappati a speranza e classifica. Pierpaolo Bisoli aveva dato a tutti appuntamento a gennaio. “Quello -diceva- sarà finalmente il mio Cesena. Due su due nell'anno nuovo, con una squadra rinnovata nello spirito e corretta da un mercato fatto come si deve. Arriva a Novara il colpaccio in uno scontro diretto nel quale i bianconeri dimostrano di avere idee e sacrificio tutto emulsionato insieme perchè un po' si può comandare e un po' no. Un po' si può impostare e un po' contenere. Ma sempre bisogna correre. E l'intensità della settimana di Bisoli la ritrovi il sabato insieme a 11 indiavolati Parfait, lancia in resta e sangue agli occhi. Non ha paura di niente, è finalmente fuori dai play out ma gioca con la consapevolezza che il risultato arriva. Gioca con con una tranquillità feroce, un atteggiamento disperato nella belvaggine e ragionato nei movimenti. Una macchina da guerra che perderà ancora, ma non avrà più gli occhi bassi del fatalista. E magari l'arbitro Baracani su quella trattenuta poteva anche dar rigore, Aglietti si arrabbia, ma forse tutto si può spiegare lasciando perdere gli oscuri intrighi di palazzo. Una squadra che ci crede, attira anche l'episodio. La febbre sale, dietro ci sono 8 squadre.
Roberto Chiesa
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